Il giornalista Paolo Condò ha parlato dell'eventuale ripresa dei campionati dopo le parole di ieri sera del Premier Conte e del ministro dello sport Spadafora:

"Stiamo parlando di ripresa degli allenamenti, non dei campionati. E' chiaro che una cosa è finalizzata all'altra e che parlare di ripresa del campionato finché ci sono 500 morti al giorno non mi sembra il caso. Negli ultimi due giorni il numero è un po' sceso, ma certamente non al livello che ci aspettiamo e non so dire adesso, e nessuno può dirlo, se la ripresa sarà a metà giugno, a fine giugno, ad agosto o a settembre. Però nel frattempo bisogna lavorare per farsi trovare pronti e il calcio come le altre filiere sta lavorando per riprendere quando le cifre del contagio e dei deceduti caleranno in maniera vistosa dando la sensazione che una Fase 2 o 3 sta procedendo nella direzione in cui tutti noi sogniamo. Ieri però il Ministro Spadafora ha divaricato nettamente le posizioni tra il calcio di Serie A e il resto dello sport e ha vietato ai calciatori di allenarsi individualmente all'interno dei loro centri sportivi, dove sarebbero molto più controllati e sarebbe più facile osservare il distanziamento sociale. Ho la sensazione che oltre al discorso del protocollo medico ci sia un intento punitivo nei confronti del calcio di Serie A, il discorso è prettamente politico. Il Ministro Spdafora appartiene a una fazione che continua a perseguire l'idea del leader Grillo in merito alla decrescita felice dell'economia. Io la penso diversamente, credo che la ricchezza vada creata e casomai discribuita meglio. L'idea di produrre un mondo che la ricchezza la produce è un fatto politico, non più operativo-sanitario".

Sezione: Notizie / Data: Lun 27 aprile 2020 alle 20:30
Autore: Jessy Specogna
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