L’Udinese è tornata. Contro l'Atalanta i ragazzi di Cioffi hanno dato seguito a quanto fatto vedere nelle trasferte di Monza e Milano. Un gruppo coeso che non ha paura di tenere il pallino del gioco, creando, con anche una giusta dose di spregiudicatezza azioni su azioni, nonostante il calibro dell’avversario. Punto che può stare un po’ stretto, specialmente dopo aver mantenuto i nervi saldi nel corso della gara, ma che per mister Cioffi è un ottimo bottino. Ecco gli Up&Down della settimana:

UP

Ebosele- Uno dei giocatori a cui l’arrivo del tecnico toscano ha dato maggiore impatto magari anche perché, come riportato dal giocatore “Il mio primo mister -Sottil- non parlava inglese, quindi c’era una barriera linguistica”. Un treno inarrestabile, che diversamente dal solito ha preferito svariare in mezzo al campo nel corso della partita. Dribbling, inserimenti, interventi difensivi, un vero e proprio one man army che ha messo alla prova la resistenza dei bergamaschi. 

Payero- L’ubiquità è un dono trascendente che di sicuro non appartiene agli esseri umani, ma l’argentino contro l’Atalanta ha dimostrato il contrario. Sempre ben posizionato e abile nelle letture, cosa che gli ha permesso di vincere 10 contrasti a terra su 14 effettuati. È l’uomo in più dei bianconeri, non a caso le attenzioni dei nerazzurri si sono concentrate sul numero 32. Favorisce il dispiegarsi dell’azione, e non è riluttante all’idea di concedersi in fase difensiva. Un solo aggettivo per descrivere la partita di Payero: onnipresente.

La mentalità della squadra- Già dal fischio d’inizio si è palesata la voglia da parte dell’Udinese di imporre il proprio gioco. Come successo a Milano, la squadra sembra aver assunto una propria identità, sia sul piano tecnico che mentale, cosa che ha permesso ai bianconeri di portare due risultati utili consecutivi formazioni di una caratura superiore. Anche giocatori che finora erano apparsi fuori dal gioco, adesso stanno tornando ad essere il fulcro della rosa friulana, garantendo a Cioffi dei punti di riferimento che Sottil non aveva. La sosta può aiutare a saldare questi nuovi meccanismi, così da potersi lasciare alle spalle il brutto avvio.

DOWN

Success- Una delle poche note dolenti di questa squadra. Giocatore di un’importanza elevata all’interno della rosa, che però continua il suo periodo negativo in ambito realizzativo. Contro l’Atalanta ha giocato la sua solita gara, difende i palloni servendoli come meglio può ai suoi compagni. La macchia indelebile della sua prestazione rimane l’enorme occasione che ad oggi è ancora nelle menti dei tifosi bianconeri, il palo scheggiato dagli undici metri. Un pallone che se fosse entrato avrebbe avuto un impatto enorme, soprattutto per la stagione del nigeriano, ma che purtroppo ha rimarcato il suo non-feeling con il gol.

Kristensen- Gettato nella mischia al 77’, il danese si rende protagonista del gol subito allo scadere della partita. Uno scivolone che è costato i tre punti ai bianconeri. Errore totalmente condizionato dal terreno scivoloso, rimarcato anche da Cioffi in conferenza stampa: “Può succedere di scivolare”. Un colpo di sfortuna che ha vanificato quanto di buono fatto in campo dal danese fino a quel momento, che non deve però affibbiarsi tutte le colpe.

La coppia Thauvin-Lucca- Dal ritorno dell’allenatore toscano c’è stato un repentino cambio nelle gerarchie, con il binomio Thauvin-Lucca che da insostituibili sono diventati delle seconde scelte. Anche quando Cioffi decide di dargli spazio nella seconda metà della gara i due non riescono ad incidere, giocando pochi e semplici palloni. Thauvin è ancora ben distante dal giocatore che era a Marsiglia, mentre Lucca dopo il gol a Monza non è più stato in grado di condizionare le sorti della partita.

Sezione: Focus / Data: Gio 16 novembre 2023 alle 16:30
Autore: Andrea Bigetti
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