Nuova stagione, vecchi problemi. L'Udinese esce con un solo punto dalle mura di casa, dopo aver affrontato quella che sulla carta sarà una delle squadre che faranno più fatica nel lungo cammino della Serie A 2025/2026. Un punto, meglio che zero come ha dichiarato mister Runjaic al termine della gara, ma di certo il rammarico per non averne strappati altri due non può che essere alto. E in attesa dell'arrivo di uno o più elementi nel reparto offensivo, in questo momento numericamente insufficiente per affrontare una gara della massima serie, un'altra necessità di primo ordine sembra essere la medesima di quella dell'annata conclusasi a maggio.

Quanto visto nella serata di lunedì sulle corsie laterali del terreno del Bluenergy Stadium, infatti, non è poi così diverso dalla totale mancanza di pericolosità che ha caratterizzato la stagione 2024/2025. Anzi, contro il Verona l'errore capitale (doppio) è da imputare a Kingsley Ehizibue: l'olandese ha prima concesso un corner con il pallone già sulla linea di fondo e in procinto di varcarla senza creare pericoli, poi perso malamente la marcatura su Serdar nell'area piccola. Due mosse fatali, specialmente in un match in cui gli scaligeri avrebbero difficilmente trovato la quadra per far male a Sava se non in occasione di un calcio piazzato. 

Al tutto va poi aggiunta la consueta mancanza di iniziativa nella zona di competenza. Il classe '95 non ha ancora trovato l'intesa con la mezzala di riferimento, Lovric, come lui ormai un veterano della rosa: nonostante un rapporto di campo ormai approfondito, la macchina non sembra girare affatto e la pericolosità sulla corsia di destra è risultata ancora una volta nulla. Discorso simile, ma senza errori da matita blu, dall'altra parte del terreno di gioco, dove nonostante le numerosi occasioni per farlo Zemura non ha mai inciso a livello di assistenza ai due attaccanti. Per il resto poche sbavature e un ballottaggio ancora in essere con Kamara, offensivamente più pericoloso una volta subentrato (si pensi all'incrocio dei pali colpito con il piede debole) ma di certo lontano dal quinto di centrocampo ideale per una squadra ormai impostata sul 3-5-2.

E allora perché intestardirsi nel modellare quest'Udinese, priva di esterni degni di essere definiti tali nelle due fasi, su un posizionamento in campo che non li può valorizzare? Poco, se non nulla, può essere imputabile ai tre sopracitati dal punto di vista fisico e "della gamba": la messa a disposizione di corsa e polmoni non è mai mancata, cosa invece non ribadibile a livello tattico e, soprattutto, tecnico. L'augurio di tutta la tifoseria è che la vera motivazione sia l'imminente arrivo di rinforzi, di Zanoli o chi per lui, che possano porre fine a un problema dell'Udinese di ieri, purtroppo ancora saldo nell'Udinese di oggi.

Sezione: Focus / Data: Mar 26 agosto 2025 alle 14:23
Autore: Alessandro Di Lenarda
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