Il tempo dell’illusione è già svanito in casa Udinese. Tre settimane fa, i bianconeri festeggiavano l’incredibile vittoria interna contro la Roma. Un successo importante per la classifica e prestigioso dato lo scalpo illustre. Tuttavia, dopo quei tre punti, sono emerse le difficoltà. Davide Nicola ha sempre mantenuto un profilo basso con grande lungimiranza. Ha inquadrato la vittoriosa sfida contro gli uomini di Di Francesco dandole il giusto peso, senza esaltare o sminuire i propri uomini. Sapeva ed è tuttora consapevole che la strada rimane lunga, come evidenziato dal pari contro il Sassuolo e dai k.o. rimediati da Atalanta e Inter.

Un aspetto positivo emerso in tutte le prime quattro sfide della gestione del nuovo tecnico è la fase difensiva. L’Udinese riesce a coprire bene il campo con un 3-5-2 capace di trasformarsi con rapidità in un 5-3-2 o, talvolta, in un 5-4-1. Un’idea di gioco ben espressa sul terreno di gioco con una sorprendente linearità nella disposizione dei reparti. La squadra riesce ad essere sempre corta, evitando di allungarsi eccessivamente favorendo le ripartenze avversarie. Nel reparto arretrato, spicca Bram Nuytinck, il più solido tra i tre centrali, ma va sottolineata anche la duttilità esibita da Stryger Larsen, passato da terzino a stopper senza grossi problemi. Prezioso anche il contributo del solito Valon Behrami a centrocampo, perfetto interditore e collante tra la fase difensiva e quella offensiva. Importante anche la qualità dei palloni giocati in uscita con Seko Fofana. La bontà del lavoro svolto da Nicola su questo settore si nota gara dopo gara e, lentamente, i bianconeri stanno ritrovando compattezza in difesa. Segnare a Musso non è affatto semplice, come testimoniato dai 4 gol incassati in altrettante gare, 3 dei quali arrivati in una sola gara, quella contro l’Atalanta, la vera giornata no del nuovo corso.

La pecca dell’Udinese attuale va ricondotta piuttosto alla fase offensiva, piuttosto sterile, con solamente 2 gol realizzati. Quando difendono, i friulani sono troppo corti e non riescono a ripartire con efficacia, lasciando spesso a Rodrigo De Paul il compito di trovare la giocata ed il guizzo giusto senza avere comunque grandi soluzioni offensive. Nicola predica calma. Come confermato anche dallo stesso Behrami, il nuovo tecnico non ha ancora avuto modo di lavorare sull’attacco. Il tempo giudicherà la bontà dell’operato dell’allenatore. Nel frattempo, i tifosi bianconeri dovranno armarsi di tanta pazienza.

Sezione: Focus / Data: Dom 16 dicembre 2018 alle 13:00
Autore: Federico Mariani
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