Per chi ebbe la fortuna di svegliarsi il 31 maggio 1983 e leggere al mattino di quel giorno di 40 anni fa "quella Gazzetta", oggi è molto difficile far comprendere a chi è venuto dopo cosa scatenò e cosa significò allora per il Friuli l'estate del 1983. 

Diversi che hanno iniziato a frequentare lo Stadio Friuli (Dacia Arena?) molti anni dopo e/o i bar per i collegamenti SKY e/o DAZN, quando cerco loro di spiegarlo, mi apostrofano sempre più o meno così: "Si, ok, ma allora era un altro calcio e in fondo è stata l'Udinese di Zaccheroni (o Guidolin, dipende dall'età dell'interlocutore) quella che ha divertito di più e che ha raggiunto i migliori piazzamenti e fatto viaggiare l'Udinese in Europa: con Zico, avete anche lottato per retrocedere."

La mia risposta suona sempre più o meno così: "Dite questo solo perché avete avuto la grande sfiga di non esserci e quindi di poter comprendere cosa fu "Zico all'Udinese". Io c'ero, ci sono stato anche dopo e ci sono, meno, anche oggi e mi sento un privilegiato per aver vissuto il momento più alto per l'Udinese e per il Friuli calcistico (e non solo) e sono certo che chi come me, c'era, condivide il concetto. E non si tratta solo di nostalgia del tempo che fu.

Sezione: Focus / Data: Mer 31 maggio 2023 alle 14:37
Autore: Giuseppe Passoni
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