In casa Udinese convince il nuovo assetto tattico: un 3-4-2-1 camuffato nel canonico 3-5-2 che Gabriele Cioffi ha provato per la prima volta nell'amichevole con il Padova e che ha poi riproposto con Inter e Roma. Tanti i benefici, in primis l'avanzamento di posizione del Tucu Pereyra, più vicino alla porta e con meno metri di campo da percorrere. Ne risulta che l'argentino è più efficace e lucido nelle scelte, come in quella di andare ad attaccare Huijsen in pressing per l'azione che ha poi portato al gol del vantaggio dell'Udinese contro la Roma.  

Il secondo vantaggio è rappresentato dal "nuovo ruolo" di Lazar Samardzic, più libero di sganciarsi e giocare vicino agli attaccanti. Non è stato sorprendente infatti vedere il serbo pressare Ndicka in fase di non possesso contro i giallorossi: la mezzala che va sul braccetto, o forse meglio dire il trequartista. Laki più avanzato significa anche avere i due giocatori di maggiore qualità a ridosso della punta Lucca, spesso lasciato troppo solo. 

In tutto questo c'è poi il discorso di chi possa fare il secondo mediano, soprattutto dopo l'infortunio di Lovric. Walace è insostituibile e per ora Cioffi ha provato Zarraga contro l'Inter e Payero contro la Roma. Due giocatori dalle caratteristiche opposte quasi, ma che forniscono al tecnico toscano due modi differenti di intendere la partita. Con lo spagnolo si può giocare sull'uscita palla veloce dalla difesa ai due trequartisti, vista la qualità dell'ex Bilbao nel giocare, mentre con l'argentino un pressing più aggressivo uomo su uomo per sfruttare i duelli su tutto il campo. 

Due interpretazioni, per ora nessuna migliore dell'altra, che possono fornire all'Udinese diversi modi di difendere e attaccare l'avversario anche durante la partita stessa. Idee e soluzioni: la salvezza passa anche dalla tattica di mister Cioffi. 

Sezione: Focus / Data: Mer 17 aprile 2024 alle 18:31
Autore: Alessandro Vescini
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