James Percival Hardy, indimenticabile pivot americano ex Nba che ha giocato per due stagioni a Udine in serie A2 nella prima metà degli anni Ottanta, è morto a 64 anni il 29 dicembre scorso per un attacco cardiaco. In Friuli lo ha comunicato la vedova al vecchio capitano Lorenzo Bettarini. Hardy, in coppia quale straniero con lo jugoslavo (dal 1992 serbo) Drazen Dalipagic entrato a fine carriera nella Hall of fame di Springfield, è stato artefice della promozione in A1 della Gedeco 5-3-5 nel 1983-'84. La squadra era partita per salvarsi e annoverava in quintetto base il play Bettarini appunto, alla prima stagione di A2 nella sua Udine, e altri due giovani di belle speranze quali la guardia Achille Milani e l'ala forte Tiziano Lorenzon. Completavano le rotazioni il sesto uomo senese Paolo Neri e l'”ingegner” Paolo Cudia, il genio guastatore che coach Lajos Toth usava per fare saltare la resistenza delle linee avversarie un po' come mister Massimo Giacomini faceva con Claudio Vagheggi nell'Udinese calcio del doppio salto dalla C in A a fine anni Settanta. Aggregati ai dodici della rosa di quella Gedeco rivelazione erano una nidiata di prodotti del vivaio di quella Associazione pallacanestro udinese quali i friulani Giuseppe Valerio e Claudio Luzzi Conti, il triestino Massimiliano Emanueli, il trevigiano Michele Buosi e il veneziano Carlo Scognamiglio.

Hardy, nativo di Knoxville in Alamba e che aveva appena compiuto 64 anni il primo dicembre scorso, era stato scelto al Draft Nba del 1978 con il numero 11 ed era arrivato a Udine dagli Utah Jazz dopo quattro anni tra i professionisti americani, due dei quali giocati anche ai New Orleans Jazz e con  Anchorage N.K, seguiti al suo curriculum universitario a San Francisco con i Dons. La prima stagione udinese di James Percival fu con l'Apu 1982-'83 di coach Massimo Mangano, che aveva per assistenti Ettore Messina e Luigi Colosetti, società a cui lo portò l'allora apprendista manager Andrea Fadini. In quella sua prima avventura friulana fece coppia con il cecchino americano Ronnie Valentine, che aveva il triestino Roberto Ritossa per cambio. Si affiatò già con Milani e Lorenzon, mentre i play erano Fabio Fossati e Marco Lamperti. Sotto le plance gli davano una mano Tonino Fuss e Riccardo Caneva. La linea verde era rappresentata già da Beppe Valerio oltre che da Giampaolo Graberi, Franco Panama e Raffaele Bulfoni.

Alto 2,03 per cento chili di peso, Hardy formò però nella Gedeco 1983-'84 un'impareggiabile coppia con Dalipagic che, ottimamente assortita, trascinò alla promozione in A1 una squadra poco pronosticata alla vigilia del campionato, ma alla fine seconda soltanto alle Cantine riunite Reggio Emilia in A2 compiendo un'impresa da annali del basket udinese. Dopo quella sua seconda fortunata annata all'Apu, James Percival seguì Fadini a Siena nella sua prima avventura da manager lontano dal Friuli e anche l'allenatore Toth. L'84-'85 nella città del Palio fu, però, la sua ultima stagione giocata in Italia perché poi emigrò per tre anni al Racing club France passando nell'88-'89 all'Olympique Antibes. Infine, chiuse la carriera cestistica nel 1990 all'Ourense in Galizia (Spagna).

Un ricordo di Hardy si può sentire oggi, alle 16 e alle 21, su Radio Spazio nell'àmbito della trasmissione “Basket e non solo” dalla viva voce di Bettarini, suo compagno solo nella Gedeco, e di Colosetti, che lo allenò invece in entrambe le sue stagioni udinesi, replica sabato alle 16. Per risentire la puntata o conservare il ricordo il link a cui poterlo fare è http://www.radiospazio103.it/album/basket-e-non-solo/, da domani dopo la messa in onda.

Sezione: Focus / Data: Mer 06 gennaio 2021 alle 10:38
Autore: Valerio Morelli
vedi letture
Print