Ai nostri microfoni è intervenuto in esclusiva Francesco Benussi, con il quale abbiamo parlato della situazione attuale dell'Udinese e anche di Simone Scuffet, esploso proprio nell'anno in cui l'ex Venezia è passato per Udine e che ora fatica ad imporsi ad alti livelli.

Come vede l'Udinese di questi anni? "L'Udinese continua a essere una delle realtà più importanti del calcio italiano, soprattutto per quanto riguarda la crescita dei giovani, ogni anno ne cresce qualcuno di veramente forte. Certo, fa strano vedere così tanti stranieri, ma ormai sappiamo che il calcio moderno funziona così e i friulani continuano a far bene il loro lavoro".

Ci racconta l'esplosione di Scuffet? "Ricordo che prima della sfida col Bologna dovevo giocare io perchè Brkic era infortunato, ma il giovedì prima della partita mi feci male anch'io, al menisco. Guidolin dunque lanciò Scuffet che fece benissimo e si meritò la conferma per le sfide successive".

Dopo quelle partite una parabola che sembra andare sempre più giù, come se la spiega? "Una parabola del genere è possibile quando c'è poca pazienza, la gestione del ragazzo è stata difficoltosa, dopo qualche mese andò a Como in una realtà difficile e l'esperienza là lo fu altrettanto. Sappiamo poi che nel calcio contano i risultati e ogni stagione in cui l'Udinese ha deciso di partire con lui i friulani hanno faticato e in Serie A quando fai qualche errrore lo paghi. Senza considerare che poi come compagni si è trovato gente di livello come Bizzarri, Karnezis e Musso. Il ragazzo però è ancora giovane, quindi può ancora giocarsi diverse carte per dimostrare il suo talento".

Benussi cosa fa ora? "Io ora gestisco una scuola calcio di soli portieri a Venezia insieme ad Aprea che si chiama "Impariamo a volare". Inoltre ho preso tutti i patentini da allenatore e soprattutto quello da preparatore dei portieri professionista, che dall'anno prossimo sarà obbligatorio, vedremo dunque cosa mi riserverà il futuro".

Sezione: Esclusive / Data: Gio 29 agosto 2019 alle 16:12
Autore: Davide Marchiol
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