La stagione bianconera sembra la terza settimana del Giro d'Italia, per utilizzare un paragone con uno sport tanto caro a mister Guidolin, con l'Udinese che, quest'anno, sembra un gregario qualsiasi, uno di quei corridori che, dopo aver tirato per tutta la tappa per aiutare il proprio capitano, si staccano e perdono contatto con il gruppo alla prima difficoltà, dopo poche centinaia di metri dall'inizio della salita, senza poter regalare belle emozioni alla gente, mentre negli anni passati l'Udinese era proprio il capitano della team, colui in grado di giocarsi la vittoria di tappa e di regalare emozioni e gioie ai tifosi. Proprio come il capitano bianconero, quel Totò Di Natale, embleam della stagione bianconera: poche, pochissime gioie e tante, troppe gare inguardabili, come quella di ieri.
Inguardabile come Kelava che, ancora una volta, ha confermato di non essere pronto per giocare in Serie A. Con Brkic indisponibile sarebbe meglio puntare sul giovane Scuffet, il migliore al mondo tra i suoi coetanei.
Se a Kelava si aggiunge anche una difesa lontana parente di quella vista tra novembre e dicembre nelle gare contro Fiorentina, Juventus e Livorno, la sconfitta è sempre più possibile.

Diventa sempre più probabile, invece, se ci si mette pure il centrocampo che, mentre in alcune gare è una vera e propria certezza (assist e prestazioni nel complesso fantastiche), spesso commette errori più che evitabili. Se anche Allan e Gabriel Silva, quasi mai insufficienti, giocano una gara che definire sottotono è riduttivo, concludendola anzitempo per espuslioni ingenue, il gioco è fatto. Per gli avversari!
Avversari che spesso non corrono alcun rischio, con un attacco che, senza Muriel, possia solo su Totò Di Natale, la certezza più importante degli anni passati, che sta venendo a mancare in una stagione che, si spera, possa svoltare definitivamente ed iniziare a regalare ai tifosi le soddisfazioni degli anni passati!

Sezione: Editoriale / Data: Mar 14 gennaio 2014 alle 17:00
Autore: Francesco Digilio / Twitter: @@FDigilio
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