Trasferta deludente, la seconda di fila.

Nell'arco di una stagione noi ne perdiamo davvero poche. Chiamatela follia, stupidità ma ci teniamo a seguire i nostri colori da vicino, sempre. Attraversiamo l'Italia sempre speranzosi, da tifosi ancora prima che da giornalisti. 

C'eravamo a Bologna (portando anche altri 52 soci del nostro club), 3 a 0. C'eravamo a Roma, altro 3 a 0. Porteremo sfiga, può essere.

In molti ci chiedono: "ma chi ve lo fa fare?". Altri, invece, sono più diretti: "state a casa la prossima volta che è meglio". E in effetti non hanno tutti i torti, perché farsi chilometri, spendere soldi, mettere da parte tutto il resto per questa Udinese sembra non avere alcun senso.

Stagione ampiamente finita, squadra che pare già aver tirato i remi in barca. Ci rivediamo ad agosto. Ora il weekend meglio dedicarlo ad altro, vien da pensare. Se non ci crede chi va in campo come fanno a crederci ancora una volta i tifosi?

Eppure c'erano, e ci sarebbero ancora ora, tutti i presupposti per divertirsi, tutti, fino alla fine. No, niente. Dopo lo sprint d'inizio stagione i ragazzi si sono fermati. Senso di appagamento? Pancia piena? Chi lo sa. Sta di fatto che da ottobre in avanti i bianconeri hanno un rendimento da retrocessione. 

Sottil "stra parla", difendendo sempre e comunque i suoi anche quando una strigliata e un paio di panchine farebbero bene a più di qualcuno (vedi Udogie, che con la testa sta già da parecchio tempo a Londra). Parlare dalla partita di ieri in termini tecnico-tattici diventa difficile, perché non c'è stata alcuna contesa. La Roma, nonostante le assenze, ha stra dominato. "Tatticamente non ci ha impensierito" dice il nostro tecnico. Ovviamente non siamo d'accordo.  

Per il sottoscritto, e lo ribadisco ancora una volta, più che di "Sottilismo" sarebbe da parlare di "strascichi di Cioffismo", per quanto quel tecnico non mi stia oggi molto simpatico. Anche in società, da quanto mi risulta, c'è qualcuno che la pensa così. Forse il paròn, che da mesi ha una gastrite cronica quando vede la sua squadra (non) giocare così. Denoto una mancanza cronica di idee, di inventiva e anche di coraggio in chi sta in panchina. Deulofeu è rotto? Inventati una soluzione alternativa. La partita si mette male? Inventati qualcosa a gara in corso oltre ai "soliti" cambi al 70esimo. 

Oggi l'Udinese, nonostante la classifica, gli permettesse di giocare a cuor leggero è la versione peggiore di quella di Gotti, senza andare troppo indietro nel tempo. Apatica, timida, con il baricentro basso a difendere non si sa bene che cosa. Lo scorso anno di questi tempi ci divertivamo di più, nonostante la classifica magari fosse peggiore. 

Siamo arrivati al momento dei vorrei. Ecco, vorrei che l'Udinese tornasse a giocare, a correre, a divertirsi perché così altrimenti non ha più senso e le 8 giornate che ci separano dalla fine diventano un supplizio. Tornate a giocare, per piacere, per rispetto dei tifosi che quelli sì ci mettono sempre del loro. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 17 aprile 2023 alle 13:01
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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