Qual è la vera Udinese? Quella scoppiettante del poker rifilato al Cagliari oppure la triste versione dello 0 a 0 senza tiri porta vista contro il Genoa?
Che il covid abbia fortemente condizionato il cammino dei bianconeri non vi è alcun dubbio. La squadra di mister Cioffi è stata tra le più colpite dal virus di tutto il campionato, ritrovandosi costretta a scendere in campo nonostante le numerose assenze e i pochissimi allenamenti nelle gambe.
Ingiudicabile la batosta interna contro l'Atalanta gara senza alcun senso che non si sarebbe dovuta giocare, un'autentica farsa all'italiana, orgogliose nonostante le sconfitte le prestazioni contro Juventus e Lazio in Coppa, allarmante lo scontro diretto per la salvezza contro il grifone.
L'Udinese è apparsa fisicamente in grande difficoltà. Una squadra fuori forma, appesantita anche nella testa dalle scorie lasciate delle tante positività. Difficile così poter competere in un calcio d'oggi dove l'intensità e il ritmo fanno la differenza. Sono mancati, poi, anche i leader. Beto e Deulofeu, che nella prima parte di stagione avevano trascinato il gruppo a suon di gol hanno pagato una scarsa forma, pure il centrocampo decimato e con poche alternative è stato un fattore negativo.
Il covid non può essere per sempre un alibi. Anche altre squadre hanno dovuto fare i conti con la pandemia eppure sono riuscite comunque a strappare punti importanti. Serve quindi ritrovarsi al più presto, serve riprendere al più presto il cammino intrapreso lo scorso dicembre, quando i bianconeri dopo l'addio di Gotti sembravano aver ingranato la giusta marcia.
La ripresa dopo la sosta sarà tosta. Febbraio rischia di essere un mese decisivo. Nelle prossime cinque giornate i bianconeri affronteranno Hellas Verona, Torino, Lazio, Milan e Sampdoria. Un avvicinamento molto insidioso allo scontro con i blucerchiati, altra compagine attualmente in lotta per non scivolare tra le ultime tre. Due big e due squadre che occupano la metà sinistra della classifica e che vorrebbero magari anche provare a coltivare sogni europei.
Servirà un’Udinese sicuramente diversa rispetto a quella vista nel mese di gennaio. Diversa fisicamente ma anche tatticamente. Per fare punti, per arrivare al più presto a quota 40 è necessaria una svolta altrimenti c'è il rischio che la missione salvezza si complichi ulteriormente.
Che il covid abbia fortemente condizionato il cammino dei bianconeri non vi è alcun dubbio. La squadra di mister Cioffi è stata tra le più colpite dal virus di tutto il campionato, ritrovandosi costretta a scendere in campo nonostante le numerose assenze e i pochissimi allenamenti nelle gambe.
Ingiudicabile la batosta interna contro l'Atalanta gara senza alcun senso che non si sarebbe dovuta giocare, un'autentica farsa all'italiana, orgogliose nonostante le sconfitte le prestazioni contro Juventus e Lazio in Coppa, allarmante lo scontro diretto per la salvezza contro il grifone.
L'Udinese è apparsa fisicamente in grande difficoltà. Una squadra fuori forma, appesantita anche nella testa dalle scorie lasciate delle tante positività. Difficile così poter competere in un calcio d'oggi dove l'intensità e il ritmo fanno la differenza. Sono mancati, poi, anche i leader. Beto e Deulofeu, che nella prima parte di stagione avevano trascinato il gruppo a suon di gol hanno pagato una scarsa forma, pure il centrocampo decimato e con poche alternative è stato un fattore negativo.
Il covid non può essere per sempre un alibi. Anche altre squadre hanno dovuto fare i conti con la pandemia eppure sono riuscite comunque a strappare punti importanti. Serve quindi ritrovarsi al più presto, serve riprendere al più presto il cammino intrapreso lo scorso dicembre, quando i bianconeri dopo l'addio di Gotti sembravano aver ingranato la giusta marcia.
La ripresa dopo la sosta sarà tosta. Febbraio rischia di essere un mese decisivo. Nelle prossime cinque giornate i bianconeri affronteranno Hellas Verona, Torino, Lazio, Milan e Sampdoria. Un avvicinamento molto insidioso allo scontro con i blucerchiati, altra compagine attualmente in lotta per non scivolare tra le ultime tre. Due big e due squadre che occupano la metà sinistra della classifica e che vorrebbero magari anche provare a coltivare sogni europei.
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