Alessandro Gentile riparte da Udine, ricalcando le orme di papà Ferdinando, anche lui - come in molti ricordano - passato per il Friuli. Era la stagione 2001-2002, Nando arrivò alla Snaidero per ricomporre celeberrima coppia con Esposito. Le cose, però, non andarono per il verso giusto, tanto che l'avventura si chiuse dopo sole 21 partite a 10,7 punti di media.

Ci auguriamo possa andare decisamente meglio ad Ale. Dopo il brutto incidente domestico estivo, mentre si trovava in vacanza in Spagna, che lo ha tenuto lontano dal parquet per mesi, era rimasto senza squadra. I riflettori per lui sembravano essersi spenti una volta per tutte. Poi la chiamata bianconera.

Udine, una piazza ambiziosa a cui non avrebbe avuto senso dire "no". ll suo arrivo non poteva non far discutere per via del suo talento, della sua personalità e soprattutto della sua carriera ricca di contraddizioni. Operazione geniale per qualcuno, insensata per altri. Serviva ora come ora un giocatore così? I dubbi sono più che leciti.

Per la prima volta scenderà in A2, a trent'anni e dopo qualche stagione in chiaroscuro non è di certo una sconfitta. Tutt'altro. Perché Udine in cadetteria non ci vuole stare affatto. Perché il presidente Pedone in estate ha allestito un vero e proprio dream team per centrare quella tanto agognata promozione. Perché in Friuli potrà giocare con gente del calibro di Briscoe, Sherrill, Gaspardo, Cusin e Antonutti, non proprio gli ultimi arrivati.

Tocca a Gentile, bad boy del basket italiano, quello che molti definiscono il Balotelli della pallacenestro, tornare ad essere quel giocatore dal talento puro che ha saputo imporsi in passato ai più alti livelli con casacche importanti. Solo e soltanto lui, nessun altro. Da uno che in carriera ha vestito le maglie di Treviso (Benetton), Milano, Panathinaikos, Hapoel Gerusalemme, Virtus Bologna, Estudiantes, Trento, Varese e Brindisi, che con la Nazionale italiana ha collezionato 81 presenze e 352 punti, partecipando al Preolimpico 2016, ai Mondiali 2019 e agli Europei 2013 e 2015 è lecito aspettarsi tanto.

Quella dell'Apu sa di ultima chiamata, o ora o mai più. La società ci crede, coach Boniciollli pure. Una volta ritrovata la forma migliore può diventare una risorsa importante se...

Purtroppo il se è d'obbligo.

Perché serve la testa giusta, perché è indispensabile calarsi al meglio dentro uno spogliatoio dagli equilibri già di per sé delicati, perché servono motivazioni solide per fare bene in una campionato tosto come l'A2.

Dicono che sarà a disposizione a metà gennaio e che gli servirà un po' di tempo per ritrovare condizione e ritmo.  Una "scommessa da vincere" ha commentato qualcuno. Su questo non ci sono dubbi. Per il nome, per il campione che è stato, è senza dubbio tanta roba. Parola al campo. Gentile può, anzi deve, fare la differenza.

In ogni caso è stato messo a segno un colpo clamoroso, di quelli che fanno tremare tutto il campionato.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 15 dicembre 2022 alle 23:22
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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