Finalmente! Alla fine del primo tempo avevo i crampi alle gambe anche stando seduto sul divano, è finita la partita e mi gira la testa. Ma finalmente si sono visti dei miglioramenti, e netti.

Oggi non mi interessa parlare dei singoli, tanti hanno giocato bene, altri meno. Oggi si è vista, finalmente, lo ripeto, finalmente! la squadra.

I due laterali hanno giocato molto più alti, hanno fatto gioco. Mandragora ha coordinato con saggezza il centrocampo per la prima volta da quando è arrivato a Udine, e lo ha fatto bene. A fianco a lui un grande De Paul che ha tenuto la posizione con disciplina, ma ha anche saputo inventare gioco.

Abbiamo sessanta minuti nelle gambe, è una vergogna in serie A. La panchina della Spal è oggettivamente migliore della nostra, e questa è una vergogna per la dirigenza dell'Udinese. Quando i nostri hanno iniziato a tirare il fiato io avevo paura perché non vedevo nessun cambio fattibile. Machis non vuole capire che deve passare palloni e giocare per la squadra, Balic e Barak sono ancora fuori forma. Lasciamo perdere il reparto d'attacco. Eppure portiamo a casa un pareggio che vale oro.

Nel pomeriggio ho guardato Cagliari Genoa per studiare il nostro avversario prossimo. Bellissima squadra con una difesa che pecca nel difendere le fasce, ma una grande capacità di contropiede e un centrocampo molto veloce. Mi sono detto “non siamo da A, non come loro” e invece finalmente Nicola ci ha mostrato una tenue alba. Che sì, è tenue, ma almeno è alba.

Il calcio è strano: alla luce della partita di oggi anche il pareggio in quello scempio vergognoso che è stato la partita contro il Frosinone ha una sua importanza. La continuità. Ed è una continuità che va oltre le assenze. Senza Behrami l'Udinese perde sempre o quasi, senza lo svizzero il centrocampo non esiste. E invece, se oggi c'è stato un reparto che mi è piaciuto, è stato proprio la mediana. Grazie a un D'Alessandro che ha corso in lungo e in largo e un Larsen che non solo ha la velocità giusta per quel ruolo, ma anche una perfetta visione di gioco. Penso che il danese e De Paul sono i veri jolly di questa squadra mal fatta in sede di mercato.

Ci sono ancora tre problemi da risolvere:

-il primo fallo tattico lo ho visto all'ottantaseiesimo. Rischiamo troppo. Va bene l'equilibrio e la disciplina in campo, ma ogni tanto una randellata fa bene. I nostri De Paul e Lasagna ne hanno prese di tutti i colori. Noi siamo troppo buoni. Una squadra che deve salvarsi deve saper fare falli nei momenti opportuni. Non è il decantato (da Pradé) Barak che può ovviare alla situazione

-non ci sono movimenti ad allargare la difesa avversaria. Solo nel secondo tempo ho visto qualche volta D'Alessandro e sul finale Barak andare ad occupare quella parte di campo. Certo, nel primo tempo Lasagna ha fatto due cross dalla sinistra su contropiede, ma al centro non c'era nessuno perché Pussetto, come lui, giocava fuori ruolo.

-e qua veniamo al mercato. Una rondine non fa primavera e non credo che Mandragora potrà sempre ripetersi sui livelli di oggi. Non parlo di giocate ad effetto, quelle che piacciono ai tifosi e ai giornalisti incompetenti quando danni i voti. Parlo di maturità nel tenere la posizione, nel vedere dove sono i compagni e occupare la giusta posizione, nel parlare ai compagni stessi. Ci manca un Viviani, uno Schiattarella. Giocatori che costavano poco, uno dei quali se non ricordo male richiesto da Iachini. E ci manca una prima punta alla Petagna, qualcuno che sappia fare reparto da solo, alzare la squadra, creare spazi per una seconda punta come Lasagna. Che poi sia Falcinelli o un altro poco importa. Basta che sia italiano e di esperienza.

Oggi Nicola ha conquistato un pareggio con un gioco finalmente di squadra, forse non bello, ma quando ti devi salvare non puoi fare la ballerina sui cubi, meglio essere come un cowboy di uno spaghetti western.

Certo, anche oggi c'è chi è stato insufficiente in campo, ma non mi interessa. Quando la squadra gioca come tale, quando un 352 diventa un amalgama che funziona e pare avere vita propria al di là delle singole prestazioni, per me la partita è buona.

Ora sarà dura contro il Cagliari, perché il loro punto debole in difesa è il nostro in attacco: le fasce. E perché loro ci aspetteranno e noi non siamo abituati a fare la partita, tanto più senza De Paul. Tanto più che loro reggono un venti minuti più di noi. Oggi hanno giocato a una velocità superiore alla nostra. Il miglioramento oggi c'è stato, c'è stato davvero. Bisogna uscire indenni anche dalla prossima partita, bisogna vincerla perché anche l'attacco deve migliorare e poi sotto con il lavoro fisico.

Questa squadra deve correre e la società deve agire sul mercato. Se pensiamo che Barak possa fare il Pinzi siamo dei disillusi. Barak può dare geometrie, ma serve anche un altro giocatore che sappia randellare, che sappia fermare l'azione degli avversari. Non può essere che De Paul si faccia ammonire perché tiene la maglia a un avversario. E' una stortura di questa rosa fatta male.

Non agire in tempo sarebbe il peggior errore, il peggior tradimento dei tifosi. E prima o poi, dappertutto, anche nel civilissimo Friuli, la contestazione può creare problemi alla squadra. I fischi di fine partita scorsa, assordanti quanto pienamente legittimi, devono far riflettere chi fa orecchie "da mercante”.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 26 dicembre 2018 alle 20:15
Autore: Giacomo Treppo
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