Tante le riflessioni nell'ambiente Udinese dopo la sconfitta con la Juventus. Non che i pronostici fossero a favore dei friulani, ma quel primo tempo ha lasciato decisamente amareggiati, soprattutto considerando che col Napoli comunque era stata messa in campo da subito una prestazione dignitosa e gli errori contro la Lazio sembravano alle spalle. Invece c'è la sensazione di essere tornati al punto di partenza. La domanda che viene alla mente di tutti quasi subito è una sola: perchè continuare, con elementi nuovi, con una difesa a tre che non sembra funzionare? I numeri sono eloquenti, dal 2015 ad oggi sono stati incassati ben più di 200 gol, con un dato che posiziona le zebrette nei bassifondi della massima serie italiana. Qualcosa che non va c'è, i moduli sono solo numeri, molto sta all'interpretazione, ma proprio quest'ultimo punto lascia perplessi, fare il 3-5-2 bene non è per niente facile. Insistere a farlo con una squadra in difficoltà sembra autolesionismo.

Sarà un caso, ma in fondo ci sono Genoa e SPAL, che, appena ceduti alcuni elementi, sono scivolate agli ultimi due posti e mettono in pratica proprio la difesa a tre. Finchè c'erano gli uomini abituati a farla era un conto, nell'era post Guidolin per un po' aveva senso usarla, visto che Danilo e Felipe, per la loro carriera, erano abituati a giocare con il terzetto. Adesso però ci sono solo difensori centrali che in passato hanno giocato quasi esclusivamente a quattro, senza contare che si sta giocando con due quinti di centrocampo che sono due terzini, ter Avest era considerato un difensore di fascia molto promettente, messo tuttafascia sta palesando difficoltà a fare entrambe le fasi con efficacia. Stesso discorso vale per Stryger Larsen, che con il passare del tempo un po' è migliorato, ma senza fare salti di qualità particolari. Quando messo a fare solo una delle due fasi anche lui si è espresso al meglio. Chi sembrava essere adatto era Sema e infatti appena si è infortunato la macchina è sembrata ingolfarsi, restando o schiacciati tutti nella propria area (5-3-2) o riversandosi in avanti, faticando comunque a trovare la porta (e lì è un discorso di freddezza degli attaccanti, non di modulo, bisogna darne atto).

Un problema anche per le mezzali, De Paul messo a fare il centrocampista di contenimento sembra essere cancellato del tutto, con Tudor aveva ancora ancora compiti almeno offensivi, ora sembra veramente giocare quasi solo in difesa, con l'argentino che ha azzerato praticamente i suoi numeri. Addirittura non si vedono più suoi lampi, di solito i suoi lanci lunghi erano importanti, ora non ci sono più. Fofana invece si sta ritrovando, con la speranza non sia un fuoco di paglia, troppo spesso lo abbiamo visto in crescita per poi tornare in panchina. Barak sta tornando al top dopo il grave infortunio, anche lui andrà valorizzato e in un modulo difficile da interpretare il percorso diventa accidentato. Davanti invece dipende appunto dall'intepretazione dello schieramento, ma è chiaro che pensare di dover rinunciare a uno tra Pussetto, Okaka e il De Paul offensivo diventa faticoso, soprattutto pensando quanto ha bisogno di esprimere la propria qualità questa rosa. Da fuori si dice che questa squadra qualità non ne ha, da dentro invece si dice che ne ha tanta, servirebbe un segnale forte per convincere la piazza che qualità ce ne sono e cambiare modulo, anche se il 3-5-2 viene considerato elemento del DNA bianconero, potrebbe essere una soluzione.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 18 dicembre 2019 alle 14:00
Autore: Davide Marchiol
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