"Non andrò mai via da qui chiedendo la cessione o sbattendo la porta, a Udine mi hanno cresciuto e aspettato e qui mi trovo davvero bene", con queste parole pronunciate in settimana Rodrigo De Paul ha scaldato il cuore dei tifosi friulani, una frase da capitano, leader e ragazzo speciale, ma soprattutto una frase da uomo vero, un ragazzo che è diventato uomo grazie anche probabilmente alla sue esperienza in bianconero ormai arrivata al quinto anno, esperienza che gli ha permesso di raggiungere la Nazionale argentina e, in questi lunghi anni, anche di diventare padre per la prima volta, perchè l'arrivo due anni fa della piccola Francesca ha legato ancora di più RDP a questa terra e a questa regione e adesso dopo le difficoltà dei primi anni, Rodrigo è letteralmente innamorato dell'Udinese e i tifosi sono sempre più pazzi della loro stella argentina. 
Probabilmente dopo quelle bellissime parole tutti abbiamo iniziato a sperare in una carriera di Rodrigo tutta in bianconero, forse più un sogno destinato a rimanere tale, visto che l'argentino in passato ha comunque espresso di voler giocare la Champions League ad alti livelli in futuro, una speranze legittima che l'ex Valencia meriterebbe viste le sue qualità fuori dal comune, ma comunque sognare è lecito e in un mondo calcistico ormai diventato sempre più schiavo del Dio denaro, i sogni sono l'unica parte rimasta pura in questo sistema, ecco perchè finchè Rodrigo sarà qui a lottare con questa grinta ed attaccamento per questa maglia, sperare che possa ripercorrere le orme del grande Totò Di Natale come numero 10 è una speranza forse vana ma legittima.

Sia chiaro, in caso di una sua partenza verso lidi più prestigiosi, nessuno potrà mai fare polemica con l'attuale numero 10 bianconero, perchè dopo 5 anni di sudore, 3 dei quali a livelli altissimi, è legittimo voler provare il salto in una grande squadra italiana o europea, ma in caso contrario, perchè non sognare un Rodrigo capitano e bandiera di questa Udinese? Perchè non sognare che con De Paul con la fascia al braccio l'Udinese non venga trascinata ai fasti di qualche anno fa, quando un altro numero 10 faceva toccare a questa squadra traguardi che prima venivano forse solo sognati? 
Lo so, il calcio è cambiato, le bandiere ormai sono una cosa molto rara, ma le parole di Rodrigo ormai sono merce rara in questo mondo, soprattutto dette da un ragazzo straniero che qui a Udine ha saputo anche prendersi i fischi durante i suoi primi anni, stava per andarsene nell'estate del 2018, per poi rimanere grazie a Pradè e Julio Velazquez e iniziare a diventare sempre di più un giocatore di livello internazionale, salvando l'Udinese quasi da solo nelle ultime due stagioni, sino ad arrivare a questo nefasto 2020 che le giocate di Rodrigo, almeno calcisticamente parlando, hanno saputo rendere più bello agli occhi di tutti i tifosi bianconeri. 
Aspirare ad alzare trofei è un obiettivo normale per un calciatore di questo calibro, ma caro Rodrigo, visto il tuo amore per Udine e l'amore di Udine nei tuoi confronti, io a vederti vestire questa maglia ancora per tanti anni non ci ho ancora rinunciato, ma a prescindere da come vada Udine e l'Udinese per te saranno sempre una casa e una grande famiglia che ti accoglierà sempre con applausi visto tutto l'amore, il talento, l'attaccamento che hai donato e dimostrato a questa terra in questi anni, ma fino a quando sarai qua il sogno di vederti come nuova bandiera di questa società non sarà mai messo e chiuso a chiave in un cassetto...

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 04 dicembre 2020 alle 16:00
Autore: Stefano Fabbro
vedi letture
Print