Si gioca bene - e su questo non v'è dubbio alcuno - ma non si segna e di conseguenza i punti non arrivano. Un pareggio soltanto nelle ultime quattro e la classifica che dietro si accorcia, perché Lecce e Genoa, voglia o no, hanno ricominciato a correre. Gotti, sistemata tatticamente la squadra, le ha conferito un ideale ben chiaro, una filosofia di gioco improntata sulla costruzione attraverso le fasce - Sema e Larsen pompano con costanza -  e sulla verticalizzazione improvvisa per vie centrali - grazie anche alle folate di Fofana e all'inventiva di De Paul.

Di occasioni se ne creano e anche tante: dalle 2/3 in media a partita sotto la gestione Tudor alle 8/10 attuali. Un enorme salto in avanti al quale però non sono corrisposti altrettanti gol. Poca precisione sotto porta, soprattutto da parte dei nostri attaccanti, Okaka e Lasagna, tanto che quegli ultimi dieci metri sembrano diventati una montagna insormontabile.

Quattro partite e tanti rimorsi. Perché i bianconeri - a parte il primo tempo di Parma - hanno sempre messo in mostra un bel calcio, arrivando in certe situazioni a dominare completamente l'avversario, Milano e Brescia sono due esempi lampanti. Anche contro l'Inter di Conte per 60 minuti si è giocato alla pari, cadendo soltanto nel finale sotto la doppietta di Lukaku.

Eppure...eppure i punti non ci sono e alla fine, si sa, contano quelli e basta. Meglio vincere giocando male? Spesso è proprio così. Con i complimenti non si fa classifica, lo sa Gotti. Il tecnico bianconero predica calma ma in cuor suo non può essere soddisfatto. Per aggiustare del tutto l'Udinese gli manca quell'ultimo ingranaggio. 

Se anche l'attacco inizierà a girare a dovere - sperando che anche a sfortuna si faccia da parte - allora sì che si potrà divertire per davvero, allora sì che potremo parlare di un altro campionato. 

Con i se e con i ma non si va però molto lontani. Serve concretizzare al più presto, già nel derby del Triveneto contro l'agguerritissimo Verona, formazione tra le più in forma del campionato (10 i risultati utili consecutivi per gli scaligeri). La squadra allenata da Juric viaggia su ritmi importanti, da Europa, e l'entusiasmo è alle stelle. Un avversario osticissimo ma che al Friuli si può fermare.

Vincere non è una missione impossibile, soprattutto se l'Udinese continua a crescere così. Ma servono i gol, altrimenti siamo punto e capo.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 12 febbraio 2020 alle 17:57
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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