Vuole vedere il bicchiere mezzo pieno mister Gotti. La sua Udinese gioca, crea ma non segna e viene punita, anche troppo, da un'Inter che fino al vantaggio era stata contenuta a dovere. Così il tecnico nella conferenza stampa post gara

"Cerchi di afferontare la partita con l'Inter con coraggio e positività. Crei occasioni ma se non fai gol poi basta poco per far sì che ti puniscano. Nuytinck ha concesso mezzo metro in più del dovuto e abbiamo preso gol ma non mi sento di colpevolizzare nessuno. Non posso analizzare la partita guardando questo episodio. Voglio pensare all'ottimo attegamento di tutti fino al gol, poi dieci minuti di confusione nei quali l'Inter ha capitalizzato il raddoppio. Anche negli ultimi venti minuti abbiamo provato a fare gol, a creare occasioni. Lo spirito fino alla fine è stato quellon giusto, non abbiamo mollato. Sono dispiaciuto per il risultato, per le tre sconfitte consecutive, ma non sono deluso. Se giochiamo così fin dal primo minuto, se riusciamo a costrurici un percorso con questo atteggiamento riusciremo a toglierci le nostre soddisfazioni".

Il problema è in zona gol.

"Siamo il penultimo attacco della Serie A, dobbiamo prenderne atto. Dipende anche dalle caratteristiche dei nostri attaccanti, c'è rande supporto dei nostri attaccanti in fase difensiva. Non riusciamo a capitalizzare le tante occasioni che creiamo. Non c'è il Di Natale che segna 25 gol a stagione. Stiamo lavorando per creare di più, nelle ultime settimane abbiamo avuto più occasioni, questa è la strada che dobbiamo perseguire. I nostri centrocampisti hanno qualità anche in zona gol, dobbiamo riuscire a concretizzare di più".

L'Udinese, nonostante il risultato, non ha demeritato. Esce a testa alta dal Friuli.

"Non posso essere soddisfatto del risultato. Quando perdi tre partite in questo modo qui non dormi la notte. La squadra deve fissare l'atteggiamento avuto questa sera con l'Inter se lo riproporremo nel lungo tempo allora sì che avremo davvero la vera Udinese".

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 02 febbraio 2020 alle 23:13
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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