Non si esagera a definire Simone Pafundi il talento più cristallino cresciuto nel vivaio dell'Udinese negli ultimi dieci anni. Mancino fatato, movenze da giocatore di classe superiore, il classe 2006 sta incantando con la Primavera bianconera. Categoria nella quale il ragazzo affronta settimanalmente giocatori con tre-quattro anni più di lui, visto che a quell'età normalmente si gioca con gli Under 16. Eppure, brilla il talento di questo fantasista di origini napoletane ma nato a Monfalcone che l'Udinese ha deciso di blindare, facendogli firmare, a 16 anni appena compiuti, il suo primo contratto da professionista, con scadenza nel 2024. Tanti i club, italiani ed esteri, aver messo gli occhi su di lui negli ultimi mesi: da qui la decisione dell'Udinese di metterlo sotto contratto immediatamente con la Prima squadra per non perderlo.
Per lui sono state spese parole importanti. Andrea Carnevale, responsabile dello scouting bianconero, ha paragonato il piede di Pafundi a quello di Maradona, Lele Adani, invece, ex calciatore e noto opinionista, lo ha definito senza mezzi termini il Messi italiano. I confronti lasciano sempre il tempo che trovano, ma la sensazione è davvero quella di trovarsi di fronte ad un ragazzo dal potenziale speciale, destinato ad una carriera luminosa.
Lo dimostra ogni sabato con la Primavera, dove è reduce da una doppietta da urlo contro il Como: il primo gol con una serpentina in mezzo a tre uomini prima di scatenare il suo sinistro, il secondo direttamente su punizione, palla all'incrocio e nulla da fare per il portiere. In dieci presenze in campionato, Pafundi ha fin qui segnato cinque reti e messo a referto quattro assist. Il tutto, lo ricordiamo, giocando contro ragazzi che hanno dai tre ai quattro anni più di lui.
Sarà importante per il ragazzo non montarsi la testa e continuare a lavorare come sta facendo e in questo sarà fondamentale l'aiuto della sua famiglia. La firma sul suo primo contratto da professionista a 16 anni è il primo passo di una lunga carriera. L'auspicio, ovviamente, è quello di vederlo esordire con la Prima squadra bianconera. Quando succederà sarà solamente il tempo a dirlo.
Per lui sono state spese parole importanti. Andrea Carnevale, responsabile dello scouting bianconero, ha paragonato il piede di Pafundi a quello di Maradona, Lele Adani, invece, ex calciatore e noto opinionista, lo ha definito senza mezzi termini il Messi italiano. I confronti lasciano sempre il tempo che trovano, ma la sensazione è davvero quella di trovarsi di fronte ad un ragazzo dal potenziale speciale, destinato ad una carriera luminosa.
Lo dimostra ogni sabato con la Primavera, dove è reduce da una doppietta da urlo contro il Como: il primo gol con una serpentina in mezzo a tre uomini prima di scatenare il suo sinistro, il secondo direttamente su punizione, palla all'incrocio e nulla da fare per il portiere. In dieci presenze in campionato, Pafundi ha fin qui segnato cinque reti e messo a referto quattro assist. Il tutto, lo ricordiamo, giocando contro ragazzi che hanno dai tre ai quattro anni più di lui.
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