Dove è finito il vero Solet? In molti se lo staranno chiedendo dopo l'ennesima prestazione con più ombre che luci da parte del centrale francese. A Cremona è arrivata da parte sua un'altra prestazione negativa, con tanto di possibile frittata in pieno recupero, quando un suo passaggio sciagurato in orizzontale ha regalato una chance clamorosa ai padroni di casa per il vantaggio, per fortuna non concretizzata.

Il francese, e non è la prima volta in questa stagione, è apparso superficiale, poco concentrato, quasi supponente. Un lontano parente rispetto al gigante che aveva cambiato nettamente volto alla retroguardia bianconera nella seconda parte dello scorso campionato, mettendosi in mostra come uno tra i difensori più forti della Serie A.

Da punto di forza, insuperabile in difesa e sempre pericoloso in fase offensiva con le sue scorribande, Solet è diventato un punto interrogativo. Non si può parlare di problema tecnico o tattico, le qualità del ragazzo sono evidenti e sotto gli occhi di tutti, ma bensì di un problema mentale. E' questo al momento il più grande limite del classe 2000, che fisicamente avrebbe i mezzi per giocare un una big italiana o europea, ma che sta mostrando di non avere fatto ancora il salto di mentalità necessario per poter ambire a grandi palcoscenici.

L'Udinese ha bisogno di ritrovare il miglior Solet, ha bisogno di certezze in una fase delicata del campionato. Lo stesso Solet, a 25 anni, deve capire cosa vuole fare da grande. Perchè non sempre i mezzi fisici e tecnici bastano per sfondare, la storia e i grandi giocatori insegnano che nel calcio è la testa a fare la differenza. 

Sezione: Focus / Data: Mar 21 ottobre 2025 alle 14:00
Autore: Jessy Specogna
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