Uno degli eroi di quella magica notte di Leverkusen fu senza dubbio Morgan De Sanctis. Lanciato un po' a sorpresa da Luigi De Canio, il portiere abruzzese fu alla Bay Arena protagonista di una serie di parate incredibili, di veri e propri miracoli che permisero all'Udinese di conservare fino alla fine in vantaggio e di conquistare così la storica qualificazione. 

"Fu una serata davvero incredibile, che rese orgoglioso tutto il Friuli" - ci racconta ai nostri microfoni il portierone, dirigente oggi della Roma - "A Leverkusen abbiamo scritto la storia dell'Udinese, un momento che rimarrà per sempre nel cuore di tutti i friulani. Si trattò di una vera e propria impresa, affrontavamo una delle squadre più forti della Bundesliga. Il Bayer era ricco di grandi giocatori, campioni come Ballack, Emerson, Ze Eduardo, un potenziale davvero impressionante. Nessuno si aspettava che l'Udinese, squadra che si affacciava per le prime volte in Europa, fosse in grado di ribaltare fuori casa il risultato dell'andata e di strappare la qualificazione. Mi ricordo tutto, l'attesa, la partita, le mie parate, i gol di Margiotta, e poi i festeggiamenti negli spogliatoi, i tifosi che ci aspettavano all'aeroporto. Per me fu poi personalmente una gioia davvero particolare, la dedicai a tutti quei ragazzi abruzzesi che avevano fatto il servizio militare in Friuli, quella notte si sentirono anche un po' loro protagonisti".

Indimenticabile la doppietta di Margiotta: "Massimo è per me un'amico d'infanzia. Fui felicissimo di vederlo segnare quei due gol, contro il Bayer fece la partita della vita".

La prestazione della Bay Arena fu anche un trampolino di lancio: "Ero arrivato a Udine soltanto cinque mesi prima dalla Juve. Ero giovane e davanti avevo  un portiere di grande esperienza come Turci. Quella partita convinse la società a puntare su di me. Videro che avevo delle potenzialità da esprimere. Sicuramente Leverkusen per me rappresentò una svolta nella mia carriera".

Ma non ci fu solo Leverkusen, De Sanctis fu protagonista assoluto di altre pagine indelebili della storia bianconera: "Nei tre momenti più belli della storia dell’Udinese degli ultimi trent'anni ci sono sempre stato. Sono davvero orgoglioso per quello che ho fatto con questa maglia, la vittoria dell'Intertoto, Leverkusen, la prima qualificazione in Champions League. Conservo soltanto ricordi belli di Udine. La mia Udinese ha raggiunto l'apice, l'Europa era diventata ormai casa nostra. Nessuno, né prima né dopo, è riuscito a ripetere quanto abbiamo fatto noi in quegli anni".

L'unico rammarico può essere non aver vinto qualcosa: "Avrei voluto sollevare un trofeo con la maglia dell'Udinese, penso che ce lo saremmo meritati. C'abbiamo provato, in Coppa Italia ci fermammo in semifinale, una partita che vorrei oggi rigiocare visto che restai fuori per infortunio. Mi auguro che in futuro l'Udinese ce la possa fare".

Sezione: Focus / Data: Mar 10 dicembre 2019 alle 13:32
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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