Il pallone che rotola non è fra le cose più serie del mondo. Perché, come sostiene Arrigo Sacchi, il calcio è la cosa più importante fra quelle meno importanti. Un aforisma che poteva ricordare tanto quello di Churchill, sui noi italiani e sulle guerre. E che sicuramente calza a pennello per Ali Adnan, difensore della nazionale irachena, arrivato in estate dal Caykur Rizespor all'Udinese. Già due partite da titolare (e 176 minuti su 180) e bei voti in pagella, un anno fa Adnan aveva cose più importanti a cui pensare.
Perché, in una foto, era raffigurato con un giubbotto antiproiettile e alcuni miliziani iracheni in lotta contro l'ISIS.

Una fuga di notizie raccontava come il Gareth Bale iracheno fosse pronto a prendere le armi e stoppando, almeno per il momento, la propria carriera calcistica. Sicuramente una buona mossa per la propaganda anti ISIS, perché a Baghdad c'è davvero altro a cui pensare che il calcio. Poi il Caykur Rizespor confermò che il giocatore si trovava a casa, ma negava si fosse arruolato nell'esercito. Tanto basta, però, per considerarlo alla stregua di un eroe nazionale. E il calcio può essere una fantastica cassa di risonanza mediatica, pur non combattendo in prima linea.

Sezione: Focus / Data: Mar 08 settembre 2015 alle 14:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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