Quel 12 maggio 1985 Maradona fece la prova generale del gol mondiale di mano all’Inghilterra, segnando il 2-2 del Napoli e guardando l'arbitro Pirandola con faccia d’angelo. Zico pare gli disse: “Se sei un uomo onesto, confessa all’arbitro che hai segnato con la mano”. Dieguito si mise sull’attenti replicando: “Sono Diego Armando Maradona, il disonesto”.
Zico polemizza apertamente con l'arbitro Pirandola colpevole di essersi fatto sfuggire un goal di mano di Maradona ( prima del mondiale del 1986).

Zico dopo la partita non ci andò giù leggero: "Penso che l'Udinese in questi anni e in questa partita ha dimostrato di essere pregiudicata, tante cose che vediamo tutti, e che e impossibile sudare tutta la settimana, lavorare fare un grosso impegno per arrivare a Domenica arriva uno incapace e ti frega 2 punti e ti frega tanto altro; è una cosa terribile Non ho mal visto nel calcio cose del genere: l'arbitro Pirandola ci aveva maltrattati nella partita di Como e nell'incontro con la Juventus: e venuto a Udine e ha rovinato la piu bella gara dell'Udinese. Contro il Napoli meritavamo di vincere alla grande, invece all'ultimo minuto l'arbitro ha permesso a Maradona di pareggiare con un gol in fuorigioco e viziato anche da fallo di mano". Dopo queste parole gli diedero 6 giornate di squalifica, da allora non giocò mai più in Italia anche perchè nel frattempo si manifestarono quelle noie giudiziarie che lo convinsero una volta per tutte a fare ritorno in Brasile. 

Pure il dirigente Stefano Mazza rincarò la dose: “Avevamo fatto presente a chi di dovere che Pirandola era indesiderabile e invece ce l'hanno mandato proprio qui a Udine ed e cosi che ci ha rovinato il congedo dal nostro pubblico”.

Maradona giurò invece sulla regolarita del gol: sprecandosi poi in lodi verso Zico (lo ha definito la “perfezione” del calcio) e ammettendo di essere stalo “distrutto” dal viaggio fatto tra i due mondi per essere presente a Udine.

La partita fu disputata dall'Udinese con molta volontà e i friulani resero molto elevato il ritmo del gioco. A pungolare l'Udinese era stato il primo gol di Maradona su calcio di punizione da una ventina di metri: tiro che aggirando la barriera era finito per sorprendere completamente il portiere Brini. Sospinta da De Agostini e da Criscimanni l'Udinese, dopo aver colpito un palo, aveva subito trovato il pareggio: tiro dalla bandierina del corner di Zico, Castellini respinge molto corto, creando una mischia davanti a lui. Almeno tre bianconeri tentarono di sospingere la palla in rete ma soltanto Galparoli riuscì fare gol.

L'Udinese dilagò quindi sul campo, colpì due volte la base di un palo della porta del Napoli con cannonate di De Agostini, poi centrò la traversa con Montesano e, prima di finire l'incontro, una punizione di Zico andò a sbattere sul palo della porta difesa da Castellini. Quattro pali, davvero un primato. Vicino al gol ci andò pure Carnevale, per ben due volte.
Nel secondo tempo, dopo che Dal Fiume aveva perduto un'occasione facilissima per segnare in contropiede, l'Udinese ottenne un calcio di punizione proprio dal medesimo punto da dove aveva segnato Maradona. Questa volta Edinho invece di calciare fintò il tiro per Zico che passò il pallone al suo fianco a De Agostini, il quale con una cannonata di sinistro da venticinque metri trafisse Castellini. 

A un minuto dalla fine arrivò la beffa per l'Udinese: era Bertoni a trovarsi tutto solo davanti a Brini. Calciò la palla che andò a rimbalzare sulla traversa e sul rimbalzo arrivò Maradona, che di testamise in rete. Inutili furono le proteste degli udinesi che avevano intravisto non solo un fuorigioco di Maradona prima del suo tiro ma anche una furtiva manata dello stesso argentino sul pallone. 

Pur “distrutto” e addormentato Maradona chiuse il raid di Udine con salti di gioia per i due gol segnati e per aver conseguito per il Napoli un insperato pareggio. Al fischio finale dell'arbitro le forze dell'ordine bloccarono la tradizionale invasione di campo per la festa di fine campionato. Caricarono gli spettatori che scavalcavano la rete di cinta credendo che volessero assalire l'arbitro. 

Sezione: Storie Bianconere / Data: Sab 20 ottobre 2018 alle 12:07
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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