Domenica andrà in scena l’ultimo atto di una stagione tormentata. Sarà l’occasione per l’Udinese di concludere nel migliore dei modi il campionato, dopo le difficoltà degli ultimi mesi. Un bel modo di congedarsi di fronte al proprio pubblico prima che cali il sipario. Se lo merita il pubblico friulano, paziente sostenitore per tutto l’accidentato percorso degli ultimi mesi. È giusto finire nel miglior modo prima che la rivoluzione abbia inizio in casa bianconera. La sfida contro il Carpi potrebbe non essere banalmente una gara di fine stagione: ci sono alcuni friulani che dovranno giocarsi la riconferma anche per la prossima annata. Il rendimento offerto non è stato all’altezza e dovranno sciogliere gli ultimi dubbi.

Un discorso a parte merita la situazione di Antonio Di Natale. Il capitano bianconero è arrivato al termine dell’ultimo campionato con la maglia della sua Udinese, prima di cambiare squadra o, eventualmente, di appendere gli scarpini al chiodo. Al di là di ogni discussione su quello che c’è stato nei mesi precedenti, tra il rapporto burrascoso con Colantuono e l’esclusione clamorosa con De Canio, credo sia giusto e doveroso lasciare spazio ad una leggenda della storia dell’Udinese. Le polemiche delle scorse settimane siano messe da parte per concedere una passerella dignitosa e sacrosanta a chi ha guidato e rappresentato la squadra friulana nel migliore dei modi negli ultimi anni. Totò non è stato esattamente un leader, un trascinatore carismatico. Ha sempre fatto parlare il campo e lì ha ottenuto le risposte più importanti. Si è tolto grandissime soddisfazioni, portando in alto l’Udinese, sfiorando un Europeo con la maglia dell’Italia e diventando uno dei giocatori italiani più forti dell’ultima decade. Ha peccato solamente sotto l’aspetto caratteriale: non è mai stato carismatico, non è stato un totem bianconero anche al di fuori dal terreno di gioco. Sottigliezze e particolari forse insignificanti per i più ma impossibili da nascondere perché sono stati fattori importanti in questo epilogo. Tuttavia è giusto che anche Totò abbia modo di concludere la sua straordinaria avventura con l’affetto caloroso dei suoi tifosi. Sarebbe la soddisfazione più bella per un grande campione.
 

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 10 maggio 2016 alle 08:00
Autore: Federico Mariani
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