L'Udinese è da sempre conosciuta e apprezzata per la valorizzazione dei giovani talenti. Giocatori, spesso sconosciuti anche agli addetti ai lavori, pescati in giro per il mondo e trasformati poi in grandi campioni. Gli esempi nella storia bianconera si sprecano. 

Più difficile, invece, è stato l'inserimento dei propri canterani in Prima Squadra.

Tutti ricordiamo la vicenda Scuffet, passato da nuovo Buffon ad ingombrante esubero nel giro di una sola estate. Colpa di quel ormai celebre "no" all'Atletico Madrid? I motivi della sua esclusione furono sicuramente anche altri ma di fatto il friulano non ebbe mai una vera chance per dimostrare il suo valore in bianconero. Oggi Simone ha fatto ritorno in Italia grazie al Cagliari, che gli ha dato un'occasione in Serie A dopo le avventure con l'Apoel Nicosia e il Cluj. 

Passando da un Simone all'altro viene da chiedersi quale sarà il futuro di Pafundi. Chi lo ha visto giocare, chi lo ha allenato, chi di giovani ne capisce, lo ha sempre definito un talento quasi clamoroso, già pronto per il grande salto. Impossibile dimenticare le parole dell'ormai ex ct Mancini su di lui: "Prima Pafundi, poi tutti gli altri: questa è la mia idea quando scrivo la lista. Ha qualità incredibili, è un ragazzo che ha compiuto adesso 17 anni e la speranza è che possa giocare in Serie A ed essere un calciatore della Nazionale per i prossimi 20 anni".

Eppure di lui nell'Udinese di oggi - e siamo già alla seconda giornata di campionato - non vi è alcuna traccia. Ok che ha tutto il tempo davanti, ok che arriva con qualche acciacco dal Mondiale U20, ok anche che c'è ancora un rinnovo del contratto da definire ma la sua non considerazione nei piani tecnici di Sottil resta un mistero. Perché tagliarlo? Perché escluderlo? Se è forte come si dice non avrebbe alcun senso. 

Simone tiene a questa maglia, a continuare qui il suo percorso di crescita. Chi gli sta vicino ce l'ha assicurato. La sua priorità, come quella della sua famiglia, è restare ancora a Udine. Normale, però, che allo stesso tempo voglia sapere quale sarà il suo inserimento, magari graduale, in Prima Squadra, capire il progetto che il club ha per lui. Non si tratta di egoismo, di essersi montato la testa ma di fare una scelta importante, che può segnare in un verso o nell'altro la carriera.

Nessuno pretende che dall'oggi al domani diventi la stella della squadra ma che venga gestito e valorizzato per quelle che sono le sue qualità, come d'altronde l'Udinese sta facendo già con l'altro talentino Pejicic. Pafundi, diamante grezzo tutto da lavorare, è un giovane che va tutelato e aiutato a sbocciare.

Vederlo partire ora, senza avergli mai dato un'opportunità, potrebbe essere un'occasione persa per tutti. Inutile rimpiangerlo, poi, come fatto con altri giocatori. L'augurio è quindi che si trovi il modo e il tempo per ripartire insieme con un progetto chiaro. 

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 25 agosto 2023 alle 15:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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