In occasione del ventesimo anniversario della notte di Leverkusen non potevamo che farci raccontare quella magica giornata da uno dei giornalisti che l'ha vissuta da protagonista, ovvero il nostro amico Lorenzo Petiziol.

Un successo sul campo, ma anche mediatico, con Telefriuli che potè trasmettere quell'incredibile partita: "Fummo fortunati, ci andò bene quella partita, per l'Udinese in primis, poi è andata bene perchè Telefriuli fu l'unica televisione privata ad avere i diritti di una partita di Coppa Europa quella volta si chiamava, dopodichè non c'è stato praticamente più nessuno e credo non ci sarà più nessuno. Abbiamo fatto una trattativa al buio speranzose, avevo come presidente Piero Cantaruzzi, persona fantastica, con cui provammo a prendere i diritti anche per la partita contro il Varsavia, ma da Bologna ci arrivò un segnale criptato e ci fecero fare una figura un po' magra. Poi facemmo un due tre viaggi a Monaco per avere i diritti di questa partita che pagammo tanto per le disponibilità economiche dell'epoca, ma l'investimento fu ampiamente ripagato dalla pubblicità, anche perchè poi andando bene quella partita ne facemmo tante altre, come Aalborg o Salonicco, per una televisione privata era un enorme successo. La partita tra l'altro arrivò in un momento critico perchè avevamo perso 3-0 con l'Inter e l'andata la perdemmo 1-0 a Udine con gol di Kirsten, capocannoniere, erano primi in Bundesliga e avevano giocatori del calibro anche di Neuville che entrò nella ripresa, Emerson, Gresko, Zè Roberto, erano uno squadrone, un po' come andare in casa della Juventus. Fu una grande sofferenza, ma facemmo il colpo".

Doppietta di Margiotta, un giocatore poco conosciuto e i tedeschi pagarono proprio questo: "Christoph Daum in un'intervista parlò molto del Pampa Sosa, era il giocatore più temuto dai tedeschi, disse che per marcarlo ci voleva un'aquila. In Germania poi venne da me e Giacomini il telecronista della ZDF a chiederci chi fosse questo Margiotta, che giocò quella partita davanti, non lo conoscevano. Giacomini mi tirò una ginocchiata suillo stinco che ancora oggi mi fa male (ride ndr) e mi disse "digli che è un centrocampista", ero un po' stranito, ma lo ascoltai e gli dissi "midfielder". Il telecronista tornò indietro, poi ce lo richiesero di nuovo, confermai in inglese che era un centrocampista, allora pensarono che l'Udinese avrebbero fatto una partita di confenimento. Sta di fatto che invece Margiotta si trovò libero in area sia sul cross di Muzzi che sulla punizione di Fiore in pochi minuti. Si accorsero sul campo che era un attaccante. Così andammo sul 0-2, poi con un rimpallo di Jorgensen un certo Ballack prese palla e segnò, soffrimo dannatamente nel secondo tempo, ma lì venne fuori De Sanctis, che le prese tutte".

Una partita da togliere il fiato, emozioni che i friulani purtroppo non vivono da un po': "Erano altri tempi, un'Udinese che aveva una forte identità con giocatori come Bertotto, Jorgensen, Muzzi, erano giocatori che hanno giocato quella partita con quella maglia addosso, davano l'impressione di volerci veramente mettere tutto quello che avevano. A fine partita penso non avessero nè una goccia di sudore nè di sangue. Anche Manfredini che entrò negli ultimi minuti corse tantissimo. Furono eroici. Poggi non giocò quella partita per squalifica, ci trovammo all'intervallo su un pianerottolo fumando una sigaretta, non ci dicemmo nulla, eravamo in trance. Alla fine mi disse "se teniamo i primi quindici minuti la portiamo a casa". Fu profetico. Finita la partita l'entusiasmo ripagò tutta la fatica fatta, mi raccontarono che addirittura a Udine ci furono caroselli, 400 persone allo stadio, una folla in aereoporto, il pilota non voleva arrivare sotto l'aeroporto per i fumogeni".

E il futuro? "Un tifoso dell'Udinese deve sempre sperare bene, in qualsiasi caso, poi ogni domenica si soffre, ma dobbiamo guardare di domenica in domenica, penso persino che la squadra possa vincere con la Juventus, datemi pure del pazzo, ma se sei un tifoso devi sempre essere ottimista. Altrimenti diventiamo automi, le partite si fanno per giocare, chiaramente questa Udinese molto globalizzata è fatta da tanta gente per bene, ma non dà gli stessi stimoli che davano un Bertotto, un Muzzi, un Fiore, ma io continuerò sempre a tifare per la maglia bianconera che portiamo. Proprio a Leverkusen nacque il godete friulani, al secondo gol di Margiotta mi scappò questa frase che poi è diventata slogan quindi... GODETE FRIULANI!"

Sezione: Esclusive / Data: Lun 09 dicembre 2019 alle 17:00
Autore: Davide Marchiol
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