Zero al secondo tempo. Mortificante, soprattutto per chi ha sfidato il freddo allo stadio. Due squadre che provano a farsi male solo all'inizio e troppo presto si accontentano di un punticino sotto l'albero di Natale. Un po' poco per due squadre abbondantemente attrezzate per una salvezza tranquilla. 

Uno alla pareggite. Rendimento da campionati a 2 punti: nessuna squadra ha pareggiato tanto quanto l'Udinese. L'atteggiamento è più che decisivo in questa statistica, bisognerebbe osare e in una stagione difficile alternare vittorie a sconfitte piuttosto che pareggiare sempre. 5 vittorie come il Pescara (senza offesa...) sono poche per una squadra partita dai preliminari di Champions.

Due alla mentalità della squadra. A furia di ripetere a pappagallo che l'obiettivo è la salvezza, la squadra si è calata in questa parte e, anche quando è evidente che con il minimo sforzo offensivo può arrivare tranquillamente in porta, rinuncia ad attaccare. E' un po' avvilente perché l'impressione è che la squadra nel complesso valga di più. Paradigmatica la sostituzione Muriel - Lazzari.

Tre a Maxi Moralez. Stava per battere un clamoroso record. Espulso dopo due minuti per doppia ammonizione. Prima pensa bene di buttarsi ad almeno mezzo metro da Brkic. La fa talmente grossa che non prova nemmeno a protestare. Poi innervosito alza le mani su Pinzi. Graziato dall'arbitro e calmato dalla panchina conclude la partita senza acuti. Non essere dell'11 iniziale deve averlo innervosito parecchio. 

Quattro a Guida. Non convince proprio nel metro di giudizio. Punisce con il rigore la spintarella di Angella ma sorvola su una della stessa entità su Domizzi e probabilmente risparmia il giallo decisivo a Moralez per una manata su Pinzi. Va a fiammate, anche quando ammonisce Carmona pare più ricordarsi di quel rigore generosamente fischiato che del fallo effettivamente visto.

Cinque al mercato. Nessuno contesta la vendita dei giocatori pronti per il grande salto o i mercati al risparmio ma la sensazione di un mercato sbagliato è evidente. Quasi 10 milioni per Maicosuel e WIllians, ad oggi buttati. Non comprendere appieno le qualità di Cuadrado è stato abbastanza grave così come disfarsi rapidamente di un talento come Vydra, già in doppia cifra nell'esperienza inglese.

Sei a Denis. Lo spauracchio, l'ex di turno, deve aspettare il rigore per trasformare. Nella ripresa si mangia un gol fatto ed in generale fatica ad incidere soprattutto per la prova sufficiente di Danilo e più che discreta di Angella. Di sicuro oggi non si fa rimpiangere.

Sette al 2012 dell'Udinese. Il bilancio di 12 mesi fatti di una qualificazione in Champions, una triplice e sconcertante qualificazione dalle coppe nella seconda parte dell'anno e un mercato estivo meno proficuo del solito. Il risultato è un giocattolo rivoluzionato ma decisamente più povero. Peccato perché viste le rivali, osando un pochino, una nuova qualificazione alla Champions non sarebbe stata impossibile.

Otto a Muriel. Intendiamoci, non per la prestazione in sè ma per le potenzialità che esprime. Evidente la sensazione di vedere all'opera un fuoriclasse che incute timore pur appesantito e a corto di condizione. Un pallone e un gol, di pregevole fattura. Poi tanti calci, anche lontano dalla porta. Si abitui, hanno imparato a conoscerlo.

Nove alla maglietta dell'Atalanta. Semplice ed elegante, con due sole bande verticali a ricordare i colori sociali. Lodevole anche l'iniziativa della beneficenza con queste maglie "Christmas Edition". Dispiace che debbano essere occasioni particolari a suggerire design molto raffinati in luogo delle solite maglie e che non ci sia stata l'opportunità di eliminare, almeno per questa particolare partita, gli sponsor, sempre più invasivi.

Dieci al ricordo del Moro. Il giocatore, cresciuto nell'Atalanta e passato per l'Udinese, ha lasciato un segno profondo in entrambe le società. Molto sentito il ricordo e ammirevole l'immagine dei giocatori sparsi casualmente dietro lo striscione in suo ricordo. 

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 23 dicembre 2012 alle 12:00
Autore: Davide Rampazzo / Twitter: @Davide_Rampazzo
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