Per i tifosi dell'Udinese, ogni inizio di stagione è un misto di speranza, curiosità e un pizzico di apprensione. Ma quest'anno, la sensazione è diversa. La squadra che si presenterà al via del campionato 2025/26 è profondamente cambiata, quasi rivoluzionata, dopo una sessione di mercato che ha visto partire colonne portanti della passata stagione. L'addio di giocatori come Lorenzo Lucca e Florian Thauvin, autori di ben 20 gol in due, lascia un vuoto offensivo che andrà colmato con nuove idee e, soprattutto, con nuove scommesse.
L'intera stagione bianconera, infatti, sembra una grande scommessa. Un rischio calcolato che i tifosi vivono con il batticuore, simile a quello che si prova in altri ambiti dell'intrattenimento. La ricerca di un casinò deposito minimo 2 euro è un esempio di come si possa provare a ottenere un grande risultato con un investimento bassissimo, una filosofia che, in un certo senso, l'Udinese stessa sta applicando: scommettere su giocatori da valorizzare senza fare follie, sperando che il talento esploda.
Keinan Davis: la grande scommessa in attacco
Con Lucca e Thauvin che hanno fatto le valigie, il peso dell'attacco dell'Udinese ricade quasi interamente sulle spalle di un uomo: Keinan Davis. È arrivato per lui il momento della verità. Dopo due stagioni a Udine pesantemente condizionate dagli infortuni, che lo hanno tenuto lontano dal campo per ben 36 partite, ora la società e il tecnico Kosta Runjaic gli chiedono di fare il definitivo salto di qualità.
Il suo biglietto da visita finora parla di 33 presenze e soli 4 gol con la maglia bianconera. Numeri che, onestamente, non sono quelli di un bomber a cui affidare a cuor leggero le chiavi dell'attacco. Noi tifosi lo conosciamo: Davis è un attaccante fisico, potente, capace di creare problemi alle difese avversarie e di fare a sportellate. Ma non è un cannoniere. La sua stagione più prolifica in carriera risale al 2022/23, quando in Championship inglese segnò 7 reti in 34 presenze con il Watford. A 28 anni, non più giovanissimo, Davis si trova al bivio della sua carriera: dimostrare di poter essere un attaccante da Serie A o rimanere un'eterna promessa discontinua.
Il precampionato ha dato segnali incoraggianti, con due gol contro Qatar e Werder Brema. Ma senza nuovi rinforzi all'orizzonte, la coperta in attacco rimane cortissima. Dietro di lui ci sono il giovane Iker Bravo, l'interessante Atta e il neoacquisto Bayo, che però sembra avere caratteristiche più simili a Davis che a un vero sostituto di Lucca. La conclusione è semplice e brutale: o questa sarà la stagione della svolta per Keinan Davis, o per l'Udinese sarà un'annata molto, molto difficile.
Jakub Piotrowski: il nuovo motore del centrocampo
Se l'attacco è un'incognita, il centrocampo ha una nuova, solida certezza. Dopo un lungo corteggiamento, l'Udinese ha messo a segno il colpo Jakub Piotrowski, centrocampista polacco classe 1997 prelevato dal Ludogorets. Non è un nome qualunque: Piotrowski ritrova in panchina Kosta Runjaic, l'allenatore che lo aveva lanciato ai tempi del Pogon Stettino. È un giocatore che il tecnico conosce alla perfezione e che ha voluto fortemente per ridisegnare la sua mediana, orfana di un talento come Samardzic.
Ma chi è Piotrowski? Parliamo di un centrocampista moderno, instancabile, che unisce una grande fisicità a un notevole senso dell'inserimento e del gol. È il classico "box-to-box" che mancava. La sua carriera è un crescendo. Dopo gli esordi in Polonia, dove Runjaic lo ha utilizzato sia come mediano che come trequartista, ha fatto esperienze in Belgio (Genk) e Germania (Dusseldorf), prima di esplodere definitivamente in Bulgaria.
Con il Ludogorets, i suoi numeri sono impressionanti: in tre stagioni ha collezionato 145 presenze, con 28 gol e 21 assist, diventando capitano e leader carismatico. Ha vinto tutto a livello nazionale e si è distinto anche nelle coppe europee. A livello personale, è stato eletto per due anni consecutivi miglior straniero del campionato bulgaro. Convocato stabilmente dalla nazionale polacca, ha partecipato anche all'ultimo Europeo. Il suo arrivo a Udine non è una scommessa, ma l'acquisto di un giocatore maturo, nel pieno della sua carriera, pronto a prendere per mano il centrocampo bianconero.
Una rivoluzione silenziosa: la strategia del mercato
L'analisi di questi due giocatori ci fa capire la strategia del mercato bianconero. L'Udinese ha operato una vera e propria rivoluzione, ma lo ha fatto a modo suo, senza clamore. Le cessioni sono state pesantissime: via i difensori Perez e Bijol, via il talento di Samardzic, via i gol di Lucca e Thauvin. Praticamente, è stata smantellata la spina dorsale della squadra.
Gli acquisti, a parte Piotrowski, sono coerenti con la filosofia del club: giovani di prospettiva (Atta, Camara, Goglichidze) o giocatori da rilanciare (Bayo). È la classica politica dell'Udinese: vendere i pezzi pregiati a peso d'oro e reinvestire su talenti da scoprire e valorizzare. Un modello di business sostenibile, ma che ogni anno espone noi tifosi a un rischio sportivo molto alto.
Un'Udinese tutta da scoprire
In conclusione, l'Udinese che si presenta ai nastri di partenza della nuova stagione è un grande cantiere aperto, una squadra piena di incognite ma anche di potenziale. Il successo di questa annata dipenderà in gran parte dall'esito delle due grandi scommesse fatte dalla società: la capacità di Keinan Davis di trasformarsi finalmente in un attaccante affidabile e l'impatto di Jakub Piotrowski nel guidare un centrocampo tutto nuovo. Per noi tifosi, sarà una stagione tutta da scoprire, probabilmente sofferta, ma che, se le scommesse del club si riveleranno vincenti, potrebbe regalarci delle piacevoli sorprese.
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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