Passato e presente. Sfortuna e pazienza. Recupero e opportunità. Florian Thauvin e Gerard Deulofeu sono uniti da un rapporto speciale. Durante la presentazione della squadra e dello staff dell'Udinese in Piazza Libertà questo legame è stato reso evidente per tutti. Il nuovo capitano dei bianconeri ha tenuto il suo discorso per l'apertura della stagione, poi è andato di fianco allo spagnolo e se lo è tenuto stretto, nonostante gli abbondanti 30 gradi di un afoso martedì. 

Un gesto che non va sottovalutato. Deulofeu negli ultimi anni è stato tormentato dagli infortuni, che gli hanno fatto perdere la serenità e per qualche tempo probabilmente anche la voglia di tornare su un campo di calcio. Poi la sua forza di volontà ha per l'ennesima volta trionfato, convincendolo a rimettersi in gioco per l'ennesima volta, con l'obiettivo di riprendersi tutto ciò che ingiustamente la sfortuna gli ha tolto. Due di queste cose ora le indossa Thauvin, incaricato dalla società di diventare il suo successore, almeno per ora. Il francese vestirà con orgoglio la maglia numero 10 e porterà al braccio la fascia di capitano, ma prima di farlo ha chiesto il permesso all'amico, verso cui nutre un infinito rispetto. 

In un'intervista a La Gazzetta dello Sport, rilasciata il 2 agosto, l'attaccante transalpino aveva infatti parlato proprio della scelta del numero di maglia, facendo capire chiaramente la propria posizione: "Il 10 è bello, ma prima di tutto bisogna avere rispetto per Gerard Deulofeu che è un amico. Sono felice di essere considerato un calciatore importante per il club. Ho molta voglia di giocare in A e per l'Udinese. Ripeto, anche per il futuro". Parole da leader e da amico, a cui hanno fatto seguito i fatti che ora ben conosciamo. Sicuramente Deulofeu deve aver dato il suo benestare, permettendo al compagno di prendersi sulle spalle onore e onore di vestire quella maglia e quella fascia. In attesa, un giorno, di poter tornare lui stesso ad indossarle al suo fianco.

Sezione: Notizie / Data: Mer 14 agosto 2024 alle 19:30
Autore: Gabriele Foschiatti
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