L'Udinese finisce la prima frazione di gara mostrandosi ancora, per l'ennesima volta, vittima di se stessa. De Canio azzecca la mossa iniziale di aspettarli, ma quando passiamo in vantaggio non adegua il pressing facendo il gioco di Ventura.

1) APPUNTAMENTI: la curva dell'Udinese non smentisce e si fa trovare pronta per ricordare il terremoto del Friuli. Coreografia semplice ma bellissima. Matos invece o arriva tardi o cade e colpisce male.

2) CHI NASCE TONDO...: due gol subiti in 11 minuti, e ringraziamo un guardalinee che prende quello che suol dirsi "sfondone". La squadra in campo non c'è, e Matos che cade mentre calcia da solo davanti alla porta ne è l'emblema.

3) la TATTICA: aspettare il Torino è giusto, se gli lasci il contropiede è la fine. Ma se sei sotto di un gol gli uomini di fascia non devono chiudersi sulla linea di difesa e davanti nessuno va al disturbo del difensore che imposta. Occorre mettere un trequartista che aiuti le punte in pressing e che i due uomini di fascia pressino più alti. La squadra è troppo lunga.

4) ZAPATA manca e un bel pò, anche perché l'attacco dell'Udinese pare non saper giocare. Dopo la mezzora, due cross: sul primo manca un uomo sul secondo palo, sull'altro manca un uomo sul primo. E le basi?

5) il GOL DEL 0.2 è una roba da esordienti. Ma non era tutta colpa di Totò? o forse ci sono pochi osservatori in tribuna?

 

 

Sezione: Notizie / Data: Sab 30 aprile 2016 alle 18:49
Autore: Giacomo Treppo
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