La dimensione di campione non appartiene solo ai grandi bomber e ai ricamatori del calcio. Spesso nella memoria storica di una società, trovano spazio calciatori meno tecnici rispetto ad altri, ma che in campo combattono su ogni pallone senza risparmiarsi. Giocatori che dimostrano attraverso prestazioni di sostanza e carattere quell'attaccamento alla squadra e ai colori che i tifosi adorano ritrovare nei loro idoli. Aspetti che risultano ancora più rilevanti per il nostro club, espressione non solo di calcio, ma anche di un territorio e di un popolo che si identificano nella fatica e nello spirito di sacrificio. In questo quadro si inserisce la storia di Renzo Sassi, mediano classe 1929 purtroppo scomparso il 3 aprile scorso. Un giocatore che ha vestito con onore la maglia dell'Udinese tra la fine degli Anni Cinquanta e l'inizio degli Anni Sessanta.
Soprannominato “Gomulka” come il politico polacco, Sassi era nato il 2 settembre 1929 a Parma e proprio in gialloblu - allora il Parma militava in Serie B -aveva iniziato a calciare i primi palloni importanti riuscendo il 21 novembre 1948 a esordire nella prima squadra, in occasione della trasferta a Siracusa conclusasi con il risultato di 3-1 a favore dei padroni di casa. Nell'estate del 1952 Renzo decide di trasferirsi al Legnano e, al termine della stagione, festeggia la promozione in Serie A. Grazie allo splendido traguardo raggiunto in estate, il 20 settembre 1953 realizza il suo sogno: esordire nella massima divisione. Avversario di turno la Lazio - la gara terminerà 1-1 - che dalla stagione successiva diventerà il suo club. Nell'estate del 1954, infatti, Sassi decide di lasciare la Lombardia e di trasferirsi nella Capitale, dove tornerà a fine carriera. In due stagioni colleziona 42 presenze con la maglia biancoceleste e mette a segno una rete, il 12 giugno del 1955 contro la Triestina contribuendo al successo della Lazio allo stadio Valmaura per 1-3. Come dicevamo in apertura, pur non essendo il classico centrocampista dai “piedi buoni”, Sassi viene apprezzato per lo spirito da autentico lottatore e il rendimento costante. Caratteristiche considerate fondamentali da sempre in casa Udinese. Così nell'estate del 1956 viene ingaggiato dall'allora presidente Dino Bruseschi. Al primo anno in bianconero viene impiegato da mister Giuseppe Bigogno in 13 gare, togliendosi anche lo sfizio di siglare una rete allo stadio Moretti contro la Roma in un incontro che finirà 2-2. A giugno l'Udinese conquisterà un prestigioso quarto posto, alle spalle di Milan, Fiorentina e Lazio, uno dei risultati più importanti di sempre nella storia del club friulano, al quale hanno contribuito in maniera determinante le 18 realizzazioni dell'attaccante Giuseppe Secchi (in 28 presenze) e le 15 del centrocampista svedese Bengt Lindskog (30). Confermatissimo in estate, nel campionato successivo Sassi raddoppia le presenze (25), consolidando la sua leadership in mezzo al campo. L'Udinese chiuderà quella stagione al decimo posto. Sono addirittura 32 le presenze nella stagione 1958-1959, condite da due reti: una su calcio di rigore all'85' contro la Sampdoria e una contro la seconda forza del campionato, la Fiorentina, sempre su rigore, decisamente importante visto che consente ai friulani guidati da Severino Feruglio - subentrato a dicembre a Luigi Miconi - di sbloccare il match e di conquistare i due punti, la gara terminerà 2-0. Una vittoria pesante in una stagione avara di soddisfazioni per i colori bianconeri e terminata con il 15° posto, a ridosso della zona retrocessione. Stesso esito al termine del campionato successivo nel quale si registro l'avvicendamento sulla panchina tra Feruglio e Bigogno. Sassi viene schierato in 23 incontri. A queste presenze, si aggiungono quelle in campo internazionale, in occasione della Coppa dell'Amicizia italo-francese. Torneo che vide l'Udinese tra le protagoniste, grazie al pareggio per 1-1 nella gara di andata e alla vittoria per 2-0 nel ritorno contro il Limoges. Da aggiungere infine le presenze collezionate in Mitropa Cup, nelle sfide con l'Austria Vienna che portarono al successo casalingo per 2-0 nell'andata e alla sconfitta al Franz Horr Stadion per 4-2 nel ritorno. Anche nel campionato 1960-1961 il centrocampista parmense viene considerato dall'allenatore Bigogno un punto di riferimento in un campionato ancor più complicato per i bianconeri. Al termine della stagione regolare, l'Udinese è terzultima a 29 punti assieme al Bari ed è costretta a disputare due spareggi salvezza a Bologna: entrambi terminano in parità , 0-0 con i Galletti e 3-3 con il Lecco. Grazie a questi risultati l'Udinese di Bruseschi potrà iscriversi ancora alla Serie A per disputare il campionato 1961-1962. Sarà l'ultima stagione di Sassi con la maglia friulana, una stagione che lo vedrà in campo in una veste nuova: arretrato in difesa, ricoprirà il ruolo di stopper con il compagno di squadra Vasco Tagliavini nel ruolo di libero. Sarà anche l'ultima stagione dell'Udinese nella massima divisione per diverso tempo, i bianconeri torneranno infatti in A solo nel 1979. Chiuso il suo cammino in bianconero - con 149 presenze -, Sassi deciderà di terminare la carriera da calciatore a Parma, la sua città natale. In seguito intraprenderà il percorso da allenatore, un'attività che porterò avanti fino al 1986. Grazie Renzo per essere stato uno di noi. Grazie per il contributo alle azioni e per l'esempio dato ai compagni. Vedere un lottatore in campo è uno spettacolo che coinvolge e entusiasma sempre. Tu lo hai fatto e siamo felici di ricordarti.
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