Francesco Guidolin compie oggi 70 anni. L'ex tecnico dell'Udinese ha concesso una lunga intervista ai microfoni del Messaggero Veneto in occasione del suo compleanno. Questi alcuni passaggi:

"Il mio idolo calcistico è stato Gigi Riva. Nel periodo della mia adolescenza è stato il massimo. Grande serietà e lealtà sia in campo che fuori. Da piccolo tifavo Inter, mio padre Rino ha cercato di trasmettermi la passione per la Juventus, ma non ci è riuscito. La mia carriera da calciatore terminata presto? Avevo problemi al ginocchio, non stavo bene fisicamente. L'arrivo all'Udinese? Vero che fu un rischio. La squadra era buona e quando fui contattato sentivo che potevamo fare una buona stagione. Volevo riportare la squadra dove l'aveva lasciata Zaccheroni, in Europa. Lo spareggio con la Juventus? Fu come vincere una finale. Sembrava un'impresa impossibile. Ricordo che festeggiammo molto quella sera di ritorno da Torino. Ma noi avremmo dovuto entrare in Europa senza quello spareggio. Purtroppo perdemmo quella partita con il Perugia. Sconfitta che fece male, anche se ritengo la sconfitta contro il Braga nei preliminari di Champions League la peggiore. Nella mia testa quella qualificazione in Europa doveva essere l'inizio di una lunga esperienza all'Udinese. Da un paio di mesi ricevevo offerte dal Betis Siviglia, ma non volevo andarmene. Chiesi il permesso alla società di andare in Spagna solo per gentilezza nei confronti del Betis. Pozzo non la prese bene, o se preferite non ci capimmo bene. Il ritorno all'Udinese? Se mi avesse chiamato il Real Madrid non sarei stato altrettanto contento. Io sono veneto, ma mi sono sempre sentito molto friulano. Sono persona di poche parole, riservata, che ama il lavoro. Mi ha sempre affascinato il mondo Udinese e ho sempre avuto stima della proprietà. Mi piaceva fare una passeggiata in centro, apprezzavo la riservatezza della gente. Optai per il ritiro in centro proprio perchè ritenevo che in una città così fosse possibile il contatto tra giocatori e tifosi la domenica durante la passeggiata prima del pranzo. Secondo me erano particolari che facevano bene. L'undici ideale? Handanovic in porta, Benatia, Danilo, Domizzi e Bertotto in difesa, In mediana Inler e Giannichedda, le tre mezzepunte Poggi, Sanchez e Amoroso, davanti Totò. Ricordo i tifosi dell'Udinese sempre con grande affetto. Mi sono ripromesso di venire in Friuli a vedere la nostra squadra sperando di portarle fortuna. Mandi a tutti."

Sezione: Notizie / Data: Ven 03 ottobre 2025 alle 09:00
Autore: Jessy Specogna
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