Gianluca Nani ha rilasciato un’interessante intervista al Messaggero Veneto. Sull'edizione di oggi, 8 settembre del quotidiano, il group technical director dell'Udinese ha tratto un bilancio del calciomercato dei bianconeri: "Siamo soddisfatti perché abbiamo raggiunto tutti i nostri obiettivi, con l’unica inaspettata partenza di Thauvin a cui gli avevamo pure offerto il prolungamento di contratto. Alla fine dopo tanta insistenza manifestata per andarsene, lo abbiamo ceduto. Chi non vuole l’Udinese non la merita, ma rimane chiaro che decide la società chi parte e chi resta. Nell’anno delle cessioni di Bijol e Lucca non eravamo preparati a perdere Thauvin, ma abbiamo riparato". 

Con l'addio del francese, l'Udinese ha puntato sul talento di Nicolò Zaniolo, nonostante alcune titubanze sul giocatore: "Io non ho alcun dubbio perché l’ho visto maturato e consapevole che l’Udinese è l’ultima chiamata per altissimi livelli. Nicolò ha rifiutato altre piazze e ha voluto fortissimamente Udine perché pensa che sia la società giusta per rilanciarsi dopo non avere avuto la continuità che meritava per errori e infortuni. Il suo talento poi è cristallino e fuori discussione".

Nani ha parlato anche del ruolo dei giovani nella costruzione della nuova rosa: "Uno dei nostri obiettivi è dare continuità agli investimenti sui giovani, come da marchio di fabbrica di questa società, abbinandoli a giocatori più pronti. Per Miller abbiamo cominciato le trattative a novembre ’24, Gueye è un ragazzo con “l’X factor”, altra classica operazione da Udinese visto che era seguito da società come Manchester City, West Ham, Borussia Dortmund. E anche sullo steso Zanoli c’erano in molti, Bologna in primis. Diciamo che siamo stati pazienti e fortunati".

"Abbiamo portato tutti giovani di alto livello - continua Nani - con lo stesso Runjaic che ha spinto per avere gli italiani e aggiungo che non abbiamo preclusione per i sudamericani. Anzi, se li troviamo forti li prendiamo".

I tifosi però aspettano il salto di qualità, che per il dirigente bianconero "va fatto nella mentalità che deve coinvolgere tutti e che è già stata dimostrata a San Siro, dove è emersa la voglia di lottare e di fare la partita".

In chiusura, una battuta su Arthur Atta, uno dei più positivi di questo inizio di campionato: "Ha il fisico da grandissime squadre europee e io lo paragono a Bellingham, ma possiede anche una quadratura mentale. Lui sta bene a Udine e sa che deve migliorare. Deve fare più gol, ma è già un giocatore disequilibrante per le avversarie".

Sezione: Notizie / Data: Lun 08 settembre 2025 alle 09:02
Autore: Francesco Maras / Twitter: @francescomaras
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