Dall'esperienza di Padelli alla scoperta di Palma: le due belle "rivelazioni" dell'Udinese

Dopo una stagione caratterizzate da periodi di grande esaltazione e altri che hanno mostrato dei lati molto negativi, è arrivato il momento di tirare le somme in casa Udinese. Facendo riferimento a quel che di bello è successo in questa annata, non si può non citare due giocatori della rosa bianconera che in un modo o nell'altro hanno regalato un sorriso a tutto il popolo friulano. Stiamo parlando di Daniele Padelli e Matteo Palma, due ragazzi di due generazioni completamente diverse che hanno dimostrato che l'età è un fattore importante, ma non fondamentale.

Partiamo dal portiere, classe 1985, che nel corso di questa stagione ha ricoperto il ruolo di leader nello spogliatoio (come nell'episodio controverso di Lucca a Lecce), ma che quando è stato chiamato in causa ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per poter competere ancora ad alti livelli. Il quasi 40enne è stato schierato da titolare contro il Parma e, in virtù delle assenze di Okoye e Sava, ha sfornato una prestazione ampiamente positiva, condita con il clean sheet e con una serie di interventi che hanno permesso alla squadra di Runjaic di conquistare i tre punti. Con la sua unica presenza, inoltre, è stato il secondo giocatore più anziano ad essere sceso in campo in questa Serie A, dopo Pepe Reina, che ha annunciato il ritiro dal calcio. 

Per quanto riguarda Palma, invece, l'esordio in campionato è arrivato solamente all'ultima giornata e si è classificato al quarto posto tra i più giovani che hanno esordito nella massima serie. L'italo-tedesco è stato uno dei punti di riferimenti della Primavera bianconera nella prima parte di stagione, ma il suo enorme talento lo hanno portato ad essere inserito con continuità in Prima Squadra, con la quale ha avuto la possibilità di allenarsi negli ultimi mesi. Qualità e personalità non sono elementi che gli mancano, ora sarà importante che il tempo faccia la sua parte. La società friulana ha dimostrato di essere maestra nel crescere i giovani nella maniera corretta e la speranza è che il 17enne sia solo all'inizio di una gloriosa carriera.