Se ne sono dette tante, troppe. Ma per dirla alla Vasco, lui è “Ancora qua, eh già”. Lui è Simone Pepe , che dopo 396 giorni è riuscito a respirare nuovamente l’aria del calcio vero ponendo un bel punto ad un interminabile periodo d’assenza dal campo. Un periodo fatto anche di maldicenze e pettegolezzi, cui Pepe ha sempre e solo risposto con il lavoro ed il sorriso. Alla faccia di chi lo scambiava per un calciatore finito: "La gente a volte parla perché non sa cosa dire, ma non è un problema. C’era pure chi ha messo in giro la voce che mi drogavo...!". Questi 396 giorni sono stati fatti anche e soprattutto di altro: di dolore, di lavoro, di sacrifici. E di tanta, tantissima voglia di tornare ad essere un calciatore vero. Difficile quindi dire quale sia stato il più complicato di questi infami 396 giorni. "Il giorno più brutto è stato ogni singolo giorno. Semplice...". Ma a quel sorriso come compagno di viaggio per affrontare un periodo delicato come quello che finalmente sta volgendo al termine, Pepe non ha mai rinunciato: "Bisogna sempre pensare in positivo, e capire cosa conta realmente nella vita. Capiamoci, il calcio è una parte importantissima della mia vita e per me è stata difficilissimo affrontare un periodo così lungo senza poter scendere in campo. Ma so anche che le cose veramente gravi nella vita sono altre, e io non posso che continuare a ritenermi un uomo fortunato, poi negli scorsi mesi sono anche diventato papà. Il calcio mi ha dato tanto, mi permette di fare una bella vita ed un infortunio non può essere considerato la fine del mondo". 



PROTAGONISTA -  Questo anno e mezzo è però stato anche foriero di successi per una Juventus che è in ogni caso rimasta sua, di cui è stato leader parlante in uno spogliatoio che lo ha sempre visto protagonista nonostante l’interminabile assenza. "Abbiamo vinto tanto in questo periodo, e io sento sinceramente mia la vittoria dell’ultimo scudetto, nelle due finali di Supercoppa ed ogni singola partita. Purtroppo l’infortunio mi ha costretto a cambiare il ruolo nella squadra, ma è anche vero che ci sono sempre stato. Ero presente in ogni partita, ho continuato a lavorare a Vinovo quotidianamente". Se da un lato Pepe è sempre stato importante all’interno dello spogliatoio, dall’altro tutti in casa Juve lo hanno aiutato a sentirsi parte integrante del progetto: "Non è stato difficile sentirsi un protagonista. Questo gruppo è davvero speciale, ma anche con la società c’è un rapporto sincero e costante. Il presidente Agnelli mi ha contattato ogni singola settimana, e con il mister c’è sempre stato un confronto quotidiano".

Sezione: Gli ex / Data: Ven 20 dicembre 2013 alle 22:30 / Fonte: Tuttosport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @Sbentivogli10
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