Non inganni la sfida terminata 0-2 per il Frosinone al Nereo Rocco di Trieste, dove il Pordenone con una prestazione decisamente opaca ha buttato via il vantaggio di un gol maturato nella semifinale d'andata dei Play-Off. L'annata indipendentemente da questo risultato resta straordinaria per i ramarri, che per la prima volta nella loro storia hanno assaggiato i campi della cadetteria, rischiando seriamente di lasciarli immediatamente per approdare subito nella categoria superiore. È stato un piccolo terremoto quello portato dal Pordenone in questa Serie B.

Di solito le piazze "in erba" in cadetteria pagano lo scotto del cambio di categoria, oppure riescono a sopperire ad alcune lacune sì grazie all'entusiasmo, ma senza andare mai oltre a una salvezza tranquilla. Il Pordenone invece fin da subito ha fatto vedere sì l'adrenalina data dalla promozione, ma anche un senso del gruppo e delle geometrie invidiabili nonostante i nomi non fossero da urlo. Per tutti gli scommettitori i friulani dovevano essere tra le squadre a lottare per la retrocessione (se non tra le sicure retrocesse) e invece il Dacia Arena, che ha ospitato per gran parte della stagione i neroverdi, è diventato in poco tempo un fortino capace di incutere timore alle avversarie. Per lungo tempo la squadra guidata dal navigato Tesser è stata capace di restare in zona promozione diretta.

Pobega, Gavazzi, Strizzolo, Barison, Di Gregorio, tanti i giocatori che sono andati ben oltre alle aspettative. Soprattutto il portiere ha impressionato tra i pali, superando nelle gerarchie Giacomo Bindi, l'estremo difensore della promozione. Dopo la ripresa del campionato il calo fisico che tutti si aspettavano. Anche qui il Pordenone ha dato un'altra grande prova, quella della maturità. Alcuni risultati negativi infatti non hanno compromesso a livello di testa la squadra, che si è ripresa egregiamente, tornando a lottare per il secondo posto quando l'obiettivo finale erano i 45/47 punti necessari a salvarsi.

Poi è arrivato il Covid e tutto quel che sappiamo. Per una squadra che giocava anche sfruttando l'entusiasmo dei suoi tifosi e la continuità data da un gran lavoro atletico in allenamento è stata una botta non da poco restare fermi per tre mesi. La solidità tattica data dagli schemi di Tesser, basati sul 4-3-1-2, hanno però permesso ai ramarri di arrivare comunque agilmente a un quarto posto finale assolutamente inaspettato, con i Play-Off che sono stati il giusto premio per un grande gruppo comunque siano andati. Ora c'è subito il mercato e tra poche settimane si ripartirà, in sede di mercato il DS Matteo Lovisa dovrà ora riuscire a confermare almeno in parte quegli elementi che hanno permesso a un ottimo spogliatoio di diventare incredibile.

Sezione: Focus / Data: Gio 20 agosto 2020 alle 21:10
Autore: Diego Cristiani
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