Il gol su rigore di Roberto Pereyra ha regalato all’Udinese una vittoria prestigiosa sul campo del Milan. Un successo ricercato per settimane, che molto – anzi troppo - spesso è sfumato dalle mani dei bianconeri in questa stagione.

Al di là della rete da tre punti, il capitano bianconero è stato l’uomo partita della gara di San Siro, eccellente sotto il profilo tecnico, carismatico e dell’atteggiamento. A differenza di Sottil, che preferiva utilizzarlo come esterno di destra o come mezzala, Cioffi lo sta provando spesso a ridosso della prima punta, probabilmente per innalzare il tasso tecnico complessivo là davanti. L’argentino, infatti, è molto abile nel dribbling e nel cucire il gioco e la sua qualità di piede negli ultimi 30 metri di certo male non fa. Anche la carta d’identità oramai gioca la sua parte e, in questo senso, sgravare il numero 37 dai molteplici compiti difensivi richiesti nelle sue due posizioni naturali, potrebbe essere una mossa efficace per innalzare il suo rendimento.

Tuttavia, sull’aspetto tecnico c’erano pochi dubbi. Tutti i tifosi friulani in cuor loro sapevano che, una volta rientrato in forma, sarebbe tornato il fuoriclasse che tutti conoscono. Nei tanti anni trascorsi a Udine dall’ex canterano del River Plate sono passati svariati allenatori, ma tutti su di lui hanno espresso la medesima opinione: “Il Tucu tranne in porta può giocare dappertutto”.

Nelle ultime settimane si è anche ripreso la fascia da capitano, a dimostrazione di una leadership palesemente riconosciuta all’interno dell’ambiente friulano. La sontuosa prestazione di ieri a casa del Diavolo spegne tutte le maldicenze circolate quest'estate sul suo conto e fa capire che Pereyra per il mondo Udinese è un lusso da tenersi stretto, che poche altre di pari blasone possono permettersi. In fondo, che male c’è se un ragazzo esprime alla società il desiderio (legittimo) di potersi misurare su un palcoscenico europeo?

Nonostante i numerosi rumors, per l'argentino questa possibilità non si è concretizzata e ha scelto di tornare dove più si trova bene, rifiutando le vantaggiose offerte contrattuali pervenute dall’estero. Se questo non è amore per la maglia, ditemi voi. La dedica di ieri nel post-partita spegne ogni possibile screzio (reale o presunto) con la tifoseria: “Dedico la vittoria alla nostra gente, che magari fa fatica ad arrivare a fine mese, ma non rinuncia mai a venire a sostenerci anche in trasferta”.

L’Udinese ha ufficialmente ritrovato il suo fuoriclasse, il suo capitano, il suo leader carismatico in grado di trascinarla fuori dalle acque agitate. Il suo nome è Roberto Maximiliano Pereyra, nato a San Miguel de Tucumán il 7 gennaio del 1991.

Sezione: Focus / Data: Lun 06 novembre 2023 alle 10:30
Autore: Samuele Marcon
vedi letture
Print