Roberto Sosa, detto el Pampa, è sicuramente uno dei più importanti doppi ex di Udinese e Napoli. Oggi, Sosa allena in Serie D, nel girone H, i lucani del Vultur Rionero. Alla Gazzetta dello Sport ha parlato della sua esperienza da allenatore, per poi commentare il momento di Napoli e Udinese, che si affronteranno sabato al Friuli: "Faccio la mia gavetta da tecnico, ho trovato un ambiente splendido grazie al presidente Dipierri, al d.s. Grillo e a Fabio Visone che mi ha convinto a venire qui. Il mio sogno è quello di arrivare in A, magari di sedere sulla panchina di una delle squadre cui sono più legato. Intanto, mi sono portato dietro un po’ di Udine e di Napoli. Sarri o Delneri? Mi piacciono entrambi, non a caso la mia squadra alterna il 4-3-3 con il 4-2-3-1. Delneri è un vero martello sul campo, maniacale nella cura dei dettagli. Credo che riportando la difesa dell’Udinese a 4 abbia dato alla squadra nuove certezze. Gli schemi offensivi di Sarri, invece, restano validissimi anche senza un vero centravanti. Il Napoli fino alla trequarti avversaria gioca davvero benissimo, poi ovviamente adesso fa più fatica a fare gol".
Il Napoli non vince in friuli dal lo 0-5 del 2007-08, quando segnò anche lo stesso Sosa: "Mi ricordo quella partita e la mia rete in spaccata, non esultai per rispetto dei vecchi tifosi.

Sinceramente, non pensavo che il digiuno fosse così lungo. Tuttavia una spiegazione c’è: in Friuli questa sfida è molto sentita e l’Udinese la sbaglia raramente. Per tifosi e calciatori è una gara speciale e la squadra è portata a dare il massimo. Anche stavolta sarà dura per il Napoli? Direi di sì, e per l’Udinese sarà dura non sbagliare quella dopo. Succede spesso, dopo le energie che spendono col Napoli: basta guardare cosa è capitato lo scorso anno. L’organico nel complesso è buono, ovviamente non è semplice assemblare in fretta i tanti calciatori nuovi che lo scouting dell’Udinese, per me tra i migliori al mondo, mette a disposizione dell’allenatore. Delneri ha dato un’identità tattica precisa, sta esaltando le caratteristiche di alcuni elementi molto validi come Fofana e De Paul. Eppoi la coppia Thereau-Zapata è molto ben assortita. Il ritorno di Zapata al Napoli? Per ora deve fermarsi ancora sei mesi ad Udine, magari può chiudere la stagione con 12-15 reti. A quel punto tornerebbe a Napoli godendo di una considerazione diversa da quella avuta in passato. Chi tiferò? Dovrei essere super partes, ma il cuore dice Napoli".

Sezione: Focus / Data: Gio 17 novembre 2016 alle 10:30
Autore: Francesco Digilio / Twitter: @FDigilio
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