Estate magica per Emil Hallfredsson. La sua Islanda è stata una delle favole più appassionanti dell’Europeo francese. I vichinghi hanno conquistato tutti con il buon gioco espresso e per la loro “Geyser Sound”, una danza fatta da giocatori e tifosi con un battito di mani in crescendo. Il centrocampista era reduce da un finale di stagione piuttosto complicato con l’Udinese, tra prestazioni altalenanti e risultati deludenti. Eppure la manifestazione continentale con la propria nazionale ha rigenerato il giocatore classe 1984. Non è arrivata la semifinale (Emil aveva annunciato di essere disposto a fare il bagno con gli squali in caso di raggiungimento del penultimo atto del torneo), ma l’islandese è apparso decisamente più brillante e propositivo rispetto a quanto offerto nel corso dell’ultimo campionato.

Fin dalle prime gare, ha mostrato di avere una tempra diversa. Prezioso nel recuperare i palloni, coraggioso nei tackle, generoso nella corsa e spesso protagonista nell’impostazione della manovra offensiva. Hallfredsson è un giocatore a tutto campo nell’Udinese di Iachini. Il tecnico ha trovato nell’islandese una pedina pressoché insostituibile. Alla faccia di chi lo vedeva con un'altra casacca all'inizio della stagione 2016/17. Contro Empoli e Milan, la sua presenza ha dato una spinta notevole al reparto mediano. Ha rappresentato un punto di riferimento per i compagni. Ha aiutato Kums ad ambientarsi e ad esprimere il suo calcio migliore. Ha dato una gran mano a Badu nelle sue corse e nei suoi recuperi. Sulle seconde palle, è stato uno dei giocatori più presenti e combattenti.

Un cambiamento incredibile rispetto al giocatore opaco e poco incisivo dello scorso anno. Ed Emil non vuole fermarsi qui. Ci ha preso gusto. Vuole continuare a stupire. E, se la determinazione è quella vista in campo, c’è da scommetterci che fa sul serio.
 

Sezione: Focus / Data: Mar 13 settembre 2016 alle 08:00
Autore: Federico Mariani
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