Da Semedo a Pejicic, nelle mani di Sottil tanti giovani con i quali lavorare

Queste prime amichevoli stagionali dell'Udinese hanno messo in evidenza, oltre ai nuovi arrivati e ai soliti noti, anche tanti giovani di belle speranze.

Tra questi c'è chi già nella scorsa stagione, pur giocando con la Primavera, ha avuto modo di trovare spazio in Prima squadra. I vari Guessand, Abankwah e Semedo si sono allenati però per tutto l'anno con i grandi e dunque hanno avuto modo di migliorare e crescere confrontandosi quotidianamente con giocatori di categoria.

Tra questi, quello che ha trovato più spazio nella scorsa stagione è stato Vivaldo Semedo. Anche in questo pre campionato, il classe 2005 portoghese ha fatto capire di essere un giocatore sul quale puntare, anche nell'immediato: fisicità importante, buona tecnica, fiuto del gol ma anche tanta fame e voglia di arrivare. Un profilo interessante, che merita le attenzioni di Sottil.

Chi invece è stata una scoperta di questo ritiro è il più piccolo della compagnia, il 2007 David Pejicic. Il talento sloveno, reduce da un anno dove di tre anni sotto età ha trovato spesso e volentieri una maglia da titolare in Primavera, ha messo in mostra personalità e doti tecniche rilevanti, ben adattandosi ad un ruolo dispendioso come quello di esterno, essendo lui comunque un centrocampista. Non è un caso che non appena sentite le prime sirene di mercato per lui (sul giocatore c'era l'Ajax), l'Udinese ha deciso di fargli firmare un contratto da professionista. 

Non va poi scordato nemmeno il friulano Niccolo Cocetta, che al momento continua a far parte della rosa bianconera dopo l'esordio nell'ultima partita dello scorso campionato contro la Juventus. Probabile che entro fine mercato verrà ceduto in prestito per potersi andare a fare le ossa, ma nel frattempo il giocatore sta continuando a dare ottimi segnali in termini di affidabilità anche contro avversari ostici.

Tanti giovani dunque tra le mani di Sottil (senza scordarci di Pafundi). Starà al tecnico, in accordo con la società, il compito di trarre il massimo da ognuno di loro, permettenogli di crescere in serenità, ma trovandogli anche spazio in campo.