Due anni in bianconero e tre in biancoceleste, oltre 200 presenze tra Udine e Roma condite da ben 49 reti. Sono questi i numeri che fanno capire che Lazio-Udinese non è una partita come le altre per Stefano Fiore, ex centrocampista classe 1975, vice-campione d'Europa con l'Italia guidata da Dino Zoff in Belgio e Olanda.

 

Fiore, come arrivano le due squadre a questa sfida?

Nessuna delle due arriva bene, diciamo che la pressione sarà sicuramente tutta sulla Lazio: si tratta della squadra più forte e arriva da una sconfitta molto pesante (4-0 a Verona contro il Chievo, ndr), in più non bisogna dimenticare che giocherà in casa. I tifosi si aspettano un'importante reazione da parte dei biancocelesti.

L'Udinese invece, non avrà i favori del pronostico, però ha dimostrato a Torino che fuori casa può essere una squadra difficile da affrontare, perché si chiude bene e ha uomini importanti con i quali ripartire, soprattutto sulle fasce laterali.

 

Quanto potrà incidere l'aspetto ambientale su questa sfida?

A Udine, una sconfitta non meritata, perché secondo me il pari (contro il Palermo, ndr) ci poteva benissimo stare, tra l'altro subita in casa, si vive comunque con equilibrio. Nel bene e nel male, Roma è totalmente diversa. Proprio questa è la grande differenza e l'aspetto ambientale diventa così il fattore più pericoloso per la Lazio, perché dopo l'eliminazione in Champions e la sconfitta con il Chievo, un vittoria sarebbe importante per evitare l'accendersi delle polemiche.

 

Quali sono i suoi ricordi legati a questa partita?

Per me è stata sempre una partita particolare: sono riuscito a fare gol alla Lazio con la maglia dell'Udinese e viceversa. Queste sono tra le squadre che ricordo più volentieri, sicuramente si tratta di due delle società più importanti per le quali ho giocato nel corso della mia carriera: una mi ha lanciato, l'altra consacrato.

Sezione: Esclusive / Data: Gio 10 settembre 2015 alle 17:30
Autore: Federico Sanzovo / Twitter: @FedericoSanzovo
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