Un riconoscimento che va ben oltre i trofei e le classifiche, perché racconta una visione, un percorso e un legame profondo con il territorio. Il presidente dell’Apu Udine, Alessandro Pedone, è stato premiato Dirigente dell’Anno 2025 dall’Associazione Nazionale Stelle, Palme e Collari al Merito Sportivo (ANSMeS) – Comitato Provinciale di Udine, per l’impegno profuso nella pallacanestro e per il contributo restituito in questi anni alla città e al movimento sportivo friulano.

La cerimonia si è trasformata in un momento di celebrazione non solo personale, ma collettivo. Pedone è stato premiato per aver saputo costruire, stagione dopo stagione, una realtà solida e credibile, capace di riportare Udine nella massima serie dopo sedici anni di assenza, attraverso un progetto fondato su programmazione, sostenibilità e valorizzazione delle radici.

Nel suo intervento, il presidente bianconero ha ripercorso con orgoglio il cammino dell’APU Udine, sottolineando come il successo non sia frutto di scorciatoie, ma di un lavoro paziente e coerente: "Siamo probabilmente l’unica squadra di Serie A arrivata fin qui partendo davvero dalla base – ha ricordato Pedone – attraversando tutte le categorie, dalla Promozione alla Serie A. Questo ci ha permesso di costruire radici profonde e una struttura che oggi coinvolge circa 500 tesserati nel settore giovanile, maschile e femminile".

Un percorso che ha restituito centralità sportiva alla città: "Oggi Udine si conosce, si sa dov’è e si sa che qui c’è una società che compete ai massimi livelli del basket italiano" ha sottolineato il presidente, evidenziando come la pallacanestro sia tornata a essere un veicolo di identità e visibilità nazionale per il Friuli Venezia Giulia.

Pedone ha poi posto l’accento sui valori educativi dello sport, indicando nella pallacanestro un modello di crescita personale e collettiva. Uno sport che insegna il rispetto delle regole, il fair play, l’importanza dell’alchimia di squadra e la capacità di gestire vittorie e sconfitte. "Nessuno nasce già arrivato – ha ribadito – e senza le difficoltà, i successi non avrebbero lo stesso valore".

Non è mancato uno sguardo al futuro, in particolare sul progetto legato al Palasport Carnera, pensato non come semplice intervento strutturale, ma come investimento di lungo periodo per la città. "Un impianto sportivo vive se ha contenuti e visione. Deve restare alla comunità anche quando i protagonisti cambiano", ha spiegato, ribadendo un approccio imprenditoriale allo sport, basato su sostenibilità e programmazione.

Il premio conferito da ANSMeS sancisce dunque il valore di un presidente che ha saputo unire sport e impresa, risultati e responsabilità sociale, trasformando un sogno sportivo in un progetto concreto e duraturo. Un riconoscimento che, di fatto, celebra l’APU Udine come modello virtuoso e la città come protagonista ritrovata della pallacanestro italiana.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 18 dicembre 2025 alle 22:48
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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