Ultimo test amichevole in provincia di Pordenone per il Venezia del neo tecnico Inzaghi, che vince 4 a 0 nonostante i carichi di lavoro e chiude così il ritiro friulano con due vittorie. Avversario di turno, allo stadio Cecchella di Aviano (PN), il Real Vicenza (Ex Verona Stars) del direttore tecnico Tomáš Skuhravý, ex stella del Genoa e della Repubblica Ceca. Nell’11 iniziale arancioneroverde presente solo l’ex friulano Domizzi, mentre sono entrati solo nella ripresa i due ex bianconeri Marsura (22) e Vicario (19). Ancora fuori dai convocati – ma presente fisicamente in panchina – Alexandre Geijo (34), a causa di un lieve acciacco fisico.
Le parentesi di Geijo all’Udinese – Nella sua prima esperienza friulana (nel 2010) Geijo aveva giocato – senza lasciare il segno – solo 4 partite. Ritornato a Udine nell’estate 2014, venne aggregato in rosa per la stagione 2014/15.
In tutto alla fine collezionò 13 gettoni e un unico gol, in casa contro la Sampdoria.
La redazione di Tutto Udinese lo ha intervistato in esclusiva al termine della gara vinta 4 a 0:
Hai saltato entrambe le prime due amichevoli: come procede il recupero?
Bene bene, ho fatto un po’ di lavoro fuori campo a causa di un sovraccarico all’adduttore ed era meglio non forzare. Mi trovo bene, ho fatto tutto il lavoro fisico e piano piano c’è ancora tanta preparazione, non serve forzare adesso.
L’anno scorso al Brescia hai disputato una buon campionato. Un giudizio sulla tua stagione lì?
L’anno scorso è stata una prima parte di campionato molto buona, la squadra stava bene, giocavamo bene e tutti stavamo bene. Siamo calati un po’ al ritorno dalle vacanze, le cose poi sono andate un po’ più storte ed è stato più difficile; tuttavia penso che per come era il Brescia a inizio stagione che era una società quasi fallita e si è fatto tutto in fretta, la stagione è da valutare positivamente. Noi volevamo raggiungere i playoff fino alla fine ma penso comunque che è stata una buona stagione.
Hai girovagato molto in Europa, giocando soprattutto in Spagna, Inghilterra e Italia: per le tue caratteristiche in quale campionato ti sei trovato meglio?
Sono tutti campionati diversi, io forse in Spagna ho giocato molto di più, è un calcio più aperto, dove mi è piaciuto molto giocarci ma ognuno ha il suo stile. Anche qui in Italia e in Inghilterra mi sono trovato bene, ma forse in Spagna è un calcio con più spazi.
Sappiamo che è stato in particolare mister Inzaghi a volerti. Quanto significa per te avere un allenatore come lui che è stato un grande attaccante?
Penso che avere una persona come lui come allenatore pesi tanto sull’ago della bilancia. Ho pensato fosse un buon progetto fin dall’inizio e avere un allenatore come lui è stato sicuramente una delle cose che mi ha fatto decidere.
Qui al Venezia hai ritrovato alcuni ex compagni come Domizzi e Marsura (dall’anno scorso al Brescia). Come ti trovi con loro, e in generale?
Con loro benissimo ma con tutti in generale, penso che qui ci sia un gruppo fantastico, sia quelli che c’erano già che quelli appena arrivati sono bravissime persone e mi sono trovato bene dall’inizio. Certi di loro li conoscevo già, Marsura da tutto l’anno scorso. C’è davvero un buon gruppo.
Abbiamo notato come in queste prime due amichevoli i tuoi compagni di reparto siano tutti in gran forma. Temi la concorrenza in attacco?
No, la concorrenza è sempre buona quando ci sono tanti giocatori buoni in una squadra, questo può solo far alzare il livello. Questo è buono per noi attaccanti, per tutti gli altri giocatori e soprattutto per la squadra. Vorrà dire che quando uno non sarà in forma ci saranno altri disposti a prendere il suo posto e non si noterà la differenza.
Se dovessi scegliere tra capocannoniere e promozione in serie B? Che obiettivo ti poni per quest’anno?
La promozione in serie B anche senza segnare un gol (sorride, ndr). L’obbiettivo è almeno lottare per andare in serie B, poi sappiamo che il calcio non è una cosa certa, sicuramente sarà difficile ma penso che abbiamo una squadra per lottare almeno fino alla fine.
A cura del nostro inviato Joseph Lumia
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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