Ce ne sarebbe da dire, su Thereau, su Di Natale, sulla Lega che si spacca in due… eppure preferisco parlare della frase di Delneri: “Per noi inizia il campionato”, un nuovo campionato, dalla trasferta di Torino.

Brevemente considero le frasi di Totò e di Thereau: ovviamente tutto ciò che è di rimando va preso con le molle. Quando scrivo (per un'altra testata) di associazioni di volontariato ed enti benefici, prima di pubblicare mando l’articolo o le interviste al diretto interessato, perché le coregga. Se io riporto o commento qualcosa già riportato o commentato da altri, parlo di aria fritta. Perciò quello che ha detto Totò non mi tange, non mi tangerebbe nemmeno se fosse la pura e sacrosanta verità. Totò rimarrà sempre il giocatore che più ha dato all’Udinese. Thereau invece ha detto una cosa intelligente e cioè che quando era giovane leggeva i commenti dei giornali e ci stava male, ora legge il giornale due o tre volte l’anno. E fa bene. Forse proprio perché mi sento più giornalaio che giornalista, ho la profonda convinzione che non dobbiamo essere presi troppo sul serio. A volte scrivo di getto e mi rileggo giorni dopo: non mi riconosco, troppo duro. Cerco sempre di porre un confine fra il giudizio sul calciatore e quello umano, ma il confine è labile. Certo che se dovessi zittire tutti quelli che criticano le mie pagelle o i miei editoriali…

Comunque, il gesto di Monsieur T. è poco importante, è importante invece che nella classifica gol+assist di serie A lui sia il 22esimo. Per i mezzi che ha potrebbe essere molto più in alto in classifica. Ancora più importante è che Zapata sia molto più indietro. Quest’anno ci salviamo grazie a quella che un tempo veniva definita la cooperativa del gol (una volta gli allenatori mischiavano politica con pallone). Nell’Udinese del presente (spero anche del futuro) ben sette giocatori hanno segnato almeno 2 gol… l’anno scorso a fine campionato erano solo quattro. Rimaniamo sempre indietro sulle classifiche degli assist man, ma abbiamo un signor centrocampista alla voce palle recuperate, il gigante buono Hallfredsson che con i suoi 81 palloni rubati agli avversari copre la 17esima posizione nonostante abbia saltato varie partite. E’ grazie a lui che Fofana e Jankto possono sganciarsi e andare al tiro (5 gol il primo, 4 il secondo).

Delneri ha portato finalmente una squadra titolare. C’è chi la vede come mancanza di concorrenza, per me è il perfetto inverso: perdere il posto diventa grave, guadagnarlo vale di più. Inoltre c’è la certezza (alla fine la qualità vince sulla quantità) che fra i titolari raramente ci siano “casi imbarazzanti” come invece avveniva l’anno scorso. Ovviamente si parla in generale. Ognuno può pensare che un giocatore non proprio in forma farebbe meglio ad accomodarsi in panchina invece che giocare, ma c’è un allenatore e certe scelte sono sue… E veniamo alla frase del tecnico di Aquileia: sono importanti perché ammettono il blackout. Gennaio e febbraio sono stati imbarazzanti per non usare termini peggiori. Le partite contro Empoli e Sassuolo sono macchie che non si possono cancellare. Dire “Contro il Torino inizia il nostro campionato” coincide con una presa di posizione realista (si è fatto male) e con un intento che finora ha portato più male che altro, sia a Stramaccioni che a Colantuono.

Ma tanto è. Non so se fidarmi di questa Udinese. I risultati sono migliorati, il gioco è migliorato ma c’è sempre quella componente di incostanza che non permette l’instaurarsi della fiducia. E la fiducia è una di quelle risorse gratuite, come la buona organizzazione societaria, che valgono più di milioni di euro in investimenti importanti. Se provate a cercare sui siti della Lega Serie A o su altri siti di statistiche sportive, vedrete che l’Udinese è una delle squadre con la migliore difesa, ma non ha ancora quell’attacco che le può permettere di ambire a traguardi importanti, quelli che le competono per la storia recente fatta di competenze e lungimiranza. La decima difesa di serie A contro la dodicesima posizione in classifica e per i gol fatti.

E’ vero, un campionato nuovo inizia contro il Torino. O meglio, sarebbe bello se iniziasse… Ma non quello 2016/17 (i verdetti sono già stati decisi), bensì quello 2017/18: il campionato dei giovani da consolidare nelle prestazioni. Scuffet, Samir, Angella, Fofana, Jankto, De Paul e Perica in primis, e poi anche quelli che abbiamo visto meno (o per niente). Sono sicuro che qualche senatore verrà confermato (Hallfredsson e Falipe su tutto, almeno spero) e che la squadra possa mostrare quanto visto nel secondo tempo contro il Palermo. Chiedevo, in qualche vecchio editoriale, come mai contro la Juventus si corresse alla morte e poi contro squadre minori si tirasse indietro la gamba. E’ un atteggiamento da perdenti: non lo fa Higuain contro il Crotone, lo facciamo noi contro Empoli e Sassuolo… La riposta migliore mi è venuta dal secondo tempo contro il Palermo. L’azione che vorrei tenere come esempio, come emblema di quello che la tifoseria chiede è il gol di Jankto su cross di Perica: un pallone ormai perso e recuperato con uno scatto per un gol con ben due giocatori che corrono verso al porta avversaria, credendoci, fidandosi della generosità in campo del giocatore slavo. Stavamo vincendo in casa, per 3.1, contro il Palermo ormai arreso, ma i nostri giovani non si sono risparmiati. E’ vero, può iniziare un nuovo campionato, da lì!

Sezione: Editoriale / Data: Ven 24 marzo 2017 alle 07:09
Autore: Giacomo Treppo
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