Nemmeno nell'anno di Ventura ci dovemmo salvare all'ultima giornata, nemmeno nell'anno di Colantuono e De Canio. A questo ci hanno portati Gino Pozzo e i suoi uomini di fiducia, sciupando punti su punti, non ultimi quelli a Benevento in undici contro dieci. 

Che questa stagione abbia segnato il fallimento definitivo ed inequivocabile della gestione Gino Pozzo, non c'era bisogno della partita di oggi per decretarlo. L'Udinese di Tudor gioca come l'Udinese di Colantuono nel girone di ritorno che fu: in campo giocatori che paiono non conoscersi, passaggi e movimenti come se non avessero mai provato in allenamento, buchi e palloni persi a più non posso. Già a metà del primo tempo ho pensato che i bianconeri parevano una nazionale che si ritrova per la prima volta, in un amichevole contro una squadra materasso.

Che Tudor non fosse all'altezza lo si era capito contro l'Inter. E difatti passa a un “delneriano” 442 che evita a Samir (perché in campo?) di commettere troppi errori, ma almeno dà la possibilità a Nuytinck di giocare in una fase difensiva a lui congeniale. A centrocampo tanta esperienza e fisicità, perché il Verona già retrocesso di Fossati e Lee fa paura. E già questo fa capire il punto basso raggiunto, come se il diniego più o meno educato di Guidolin, Delneri e Mandorlini non fossero bastati.

L'Udinese non sa pressare da squadra, parte uno e gli altri rinculano, non sa fare diagonali, non sa fare sovrapposizioni in avanti e perfino Lasagna ci mostra una delle sue peggiori partite. Vinciamo di un gol, un solo gol di scarto contro una squadra che nel secondo tempo schiera i Primavera e che non aveva un attaccante in campo. Questo Verona farebbe fatica a centrare i play off in serie B, mirabilmente distrutto da una società che certo (a sua discolpa) non ha i nostri mezzi, la nostra organizzazione e la nostra esperienza.

Fatto sta che ci sono squadre migliori della nostra in questo girone di ritorno, che vincono fuori casa o pareggiano in casa e così non siamo ancora salvi. Forse non basta nemmeno il pareggio contro il Bologna, dipende tutto da come il Napoli vorrà affrontare la gara con il Crotone. Se la giocherà, ed allora i calabresi sono spacciati, o se si scanserà come i partenopei tante volte hanno denunciato noi.

Se l'Udinese non aveva un problema, era quello tecnico, ce lo ha mostrato ieri sera Iachini, Colantuono in serie B con una Salernitana “misera tecnicamente” e penso anche Delneri con il suo rifiuto a tornare. Ecco, parrebbe che in società volessero avere anche quel problema. Ora dobbiamo giocarci la salvezza contro un Bologna interessato a Lasagna, così dicono le voci, e che gioca come la roulette russa: ogni sei partite ne fa una importante e mi sa che la prossima potrebbe essere la nostra.

In settimana non ho commentato le parole di Piazzolla (amare, non so quanto veritiere) e quelle di Vagheggi. I due avranno modo di chiarirsi, se vogliono, non essendo un interno non posso sapere chi ha ragione e chi no. Però le frasi del primo mi hanno fatto venire un legittimo dubbio: nel bilancio dell'Udinese c'è una voce di costo molto alta che sono le spese per consulenze e procuratori. Ammetto candidamente la mia ignoranza, ma in questa voce che incide molto sul bilancio dell'Udinese, c'entra anche Vagheggi o qualche società a lui collegata? Rimango sempre della mia idea, poco moralista e un po' cinica: Vagheggi dovrebbe fare il Direttore Sportivo dell'Udinese. Chi consiglia il proprietario, chi gli sta affianco durante le sedute di allenamento nei momenti più critici della stagione, deve avere il suo reddito che dipende esclusivamente dai risultati della squadra e da nessun'altra fonte.

A me non interessa stare in serie A o in serie B. Il campionato cadetto è bello, equilibrato e avvincente. Quello che mi interessa è l'onore, perché il tifo ha a che fare con la fede e con i valori, e l'onore è primario. In serie B girano molti meno soldi e se non ci pensa Gesù, ci pensano i diritti televisivi a scacciare i mercanti dal tempio.

Domenica il Crotone va a Napoli... meriterebbero la salvezza non fosse che hanno perso due match point con Benevento e Spal in due giornate consecutive. E la Spal ci ha battuti all'andata e ci ha costretti al pareggio nel ritorno. Forse ci salviamo, sulla carta. Ecco, forse, ma solo sulla carta...

Sezione: Editoriale / Data: Dom 13 maggio 2018 alle 18:30
Autore: Giacomo Treppo
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