Dopo Sean Connery, Gigi Proietti e Diego Armando Maradona l'annus horribilis ci porta via anche Ernesto Galli e in questo caso proprio "per mano" del virus che ha devastato le nostre vite e le nostre abitudini più consolidate. Ernesto non aveva certo la fama dei tre "mostri sacri" citati in apertura, ma nel nordest d'Italia è un nome che richiama ricordi dolci ai tanti appassionati del mondo del pallone. Lo ricordano bene i vicentini che furono testimoni dell'epopea del "Real Vicenza", vincitore del campionato di Serie B 1976/77 e al secondo posto dietro la Juve nella serie A 1977/78 grazie all'esplosione di Paolo Rossi, non ancora "Pablito" e alle parate del numero 1 Ernesto Galli, appunto. Lo ricordano bene anche in Friuli, dove il "nostro", nato a Venezia il 25 luglio 1945, aveva mosso i primi passi nelle giovanili dell'Udinese dal 1964 al 1966 vincendo il campionato Primavera nel 1964 per poi ritornare a 34 anni a difendere i pali della porta bianconera nella stagione 1979/80, quella del ritorno in serie A dei friulani dopo 17 lunghe stagioni di C e una di B. Per quelli della mia generazione è l'Udinese di Galli, Osti, Fanesi, Leonarduzzi, Fellet, Catellani ... il tempo in cui tutte le formazioni delle squadre del cuore e della nazionale venivano recitate invariabilmente a memoria come le preghiere della messa domenicale.
Ernesto Galli con quell'Udinese giocò 20 partite incassando 25 reti, prima di cedere il posto a "Charlie" Della Corna per l'ultima fase del campionato, a seguito delle dimissioni dell'allora esordiente tecnico Corrado Orrico e al subentro di Dino D'Alessi, quando ormai la stagione era compromessa e in vista c'era la retrocessione in serie B. Retrocessione che fu evitata dalla magistratura sportiva nell'estate del 1980 a spese della Lazio, condannata in secondo grado a scendere di categoria per i pasticci dei suoi giocatori durante il primo scandalo delle scommesse clandestine.
Prima di cedere di schianto nel girone di ritorno, quell'Udinese ricca di debuttanti nella massima serie, si era fatta onore nella prima parte della stagione galleggiando vicina alla metà della classifica, perdendo poche partite e imponendo pareggi insperati alle grandi: 1-1 contro l'Inter futura campione d'Italia all'esordio sul terreno del Friuli, 1-1 al Comunale di Torino contro la Juve di Trapattoni, Causio, Bettega e mezza nazionale e 0-0 a San Siro contro il Milan campione in carica del "traditore" Massimo Giacomini, Albertosi, Franco Baresi e Collovati.
In tutte queste circostanze Ernesto Galli fu protagonista assoluto sempre a mani nude e senza guanti, salvando più volte la porta friulana così come aveva fatto sui campi dell'Europa Orientale nelle prime partite di Mitropa Cup, trofeo poi vinto dalle zebrette friulane battendo per 2-0 gli ungheresi del Debrecen allo stadio Friuli nella primavera del 1980.
Nella foto Ernesto Galli con Paolo Rossi nel settembre 1979 prima di Perugia-Udinese, terza di campionato, quando i due protagonisti del "Real Vicenza" si trovarono contro per la prima volta.
Finì 2-0 per gli umbri, grazie ad una doppietta di Pablito.
Riposa in pace Ernesto, per me rimarrai sempre quello di Galli, Osti, Fanesi...
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