Mister Cannavaro ha commentato in conferenza stampa la vittoria dell'Udinese contro il Lecce, la sua prima gioia in Serie A da allenatore porta tre punti pesanti in ottica salvezza.

Il match:
“Sono partite dove devi cercare di stare tranquillo, devi lasciar fuori la paura, te la vai a giocare con la consapevolezza di avere armi importanti, giocatori che stanno trovando fiducia e condizione. La cosa più difficile da quando sono arrivato è stata la condizione, molti giocatori sono rientrati da lunghi infortuni. Stanno facendo tutti uno sforzo incredibile e non possiamo mollare adesso. Da quando sono arrivato questa squadra ha momenti di paura, momenti difficili, a volte commettiamo degli errori che non si capiscono. Da quando sono arrivato sto cercando di far capire che bisogna ragionare. Oggi abbiamo vinto una battaglia, la prossima è ancora più difficile, affronteremo una squadra e un allenatore che partite così ne hanno giocate tantissime. Giocare in casa non deve farci illudere. Poi c'è l'ultima in casa a Frosinone, da quando sono arrivato ci sono stati solo momenti intensi”.

La mancata contemporaneità ha inciso nella vittoria?
“Il fatto di giocare dopo per tanti può essere un vantaggio, visto come è andata ieri su di noi è aumentata la pressione. A inizio partita ho visto i ragazzi tesi. Abbiamo incontrato delle difficoltà, il Lecce è partito forte, ha dei giocatori che erano tranquilli. Abbiamo sofferto e poi siamo venuti fuori. Ma le partite sono così. Alla fine le motivazioni hanno fatto la differenza. Quando abbiamo iniziato a giocare sono venute fuori situazioni che avevamo provato. Anche chi è subentrato ha fatto la sua parte, i ragazzi ci tengono. Abbiamo trovato un Lecce che se l'è giocata pur avendo festeggiato, non voleva perdere in casa. Tornare a Lecce è sempre bello, al di là della città e del buon cibo qui c'è lo stadio sempre pieno, è bello anche da avversario”.

Si sta dimostrando coraggioso, ha ridato minuti a giocatori che sembravano fuori dal progetto:
“Non so se sono folle, ho bisogno di tutti quanti, ho avuto allenatori che si concentravano su 13 giocatori, altri cercavano di motivare tutti, durante l’anno un allenatore penso abbia bisogno di tutti, poi ci sta che una volta gioca uno un’altra gioca l’altro, a volte è un rischio, ma ci devi credere, i ragazzi quando si allenano bene e meritano di scendere in campo è giusto che abbiano una possibilità”.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 13 maggio 2024 alle 21:23
Autore: Davide Marchiol
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