Sarà l'estate più strana di sempre. Un'estate (forse) con il campionato che proseguirà la sua corsa nel bel mezzo dell'emergenza sanitaria, un'estate con pochi soldi ma allo stesso modo con tanto tanto tanto mercato. A Udine si prepara la rivoluzione. Dopo anni, passatemi il termine, mediocri in termini di risultati, la volontà della società è quella di chiudere il gramo ciclo dei De Paul e dei Fofana per dare il via ad una nuova Udinese, più motivata e ambiziosa. Reset and restart, si riparte da zero. 

Se ad oggi non vi è certezza sulla rosa (si prevedono stravolgimenti in tutti i reparti), il punto di partenza per il futuro si chiama Luca Gotti.

Sbagliava chi lo considerava soltanto un traghettatore, un allenatore con la scadenza appiccicata sulla schiena. Il tecnico-tattico, come piace a molti chiamarlo, dopo le smentite dei primi mesi, dopo una serie di dichiarazioni che andavano nel senso opposto rispetto alla conferma, si è convinto sempre di più di questo suo nuovo ruolo. Cammin facendo ha acquisito fiducia, ha ritrovato la bellezza di quelle sensazioni che Treviso e Trieste avevano distrutto, Ora la sua volontà è ben diversa rispetto a quella di qualche mese addietro, la voglia è quella di continuare il suo lavoro in bianconero, di restare sulla panchina friulana. Le sue parole sono mutate, diverse, è passato dal no assoluto al "per me allenare ancora l’Udinese sarebbe un grande onore". 

E si è convinta anche l'Udinese. La società è stata brava a non caricarlo di pressioni, a non affidargli tutto e subito, ad aspettarlo e ora si ritrova in casa l'allenatore perfetto con il quale dare il via ad un nuovo progetto. Gotti la scelta giusta perché in lui si rivedono quelle caratteristiche di altri grandi allenatori del passato, di Zac, di Guidolin, quella capacità di far crescere e migliorare i giocatori, di costruire dalle fondamenta la squadra. No Giampaolo, macché Pioli, sarà Gotti la guida del futuro, una scelta per ridare quella continuità nelle gestione tecnica persa negli ultimi anni. L'Udinese, dopo una serie di passati a vuoto, questa volta non vuole sbagliare la sua scelta.

La fiducia c'è anche da parte della tifoseria. Perché Gotti piace un po' a tutti, con i suoi modi gentili, con la sua spiccata intelligenza, con la sue chiare doti tecniche. 

Il primo tassello, insomma, c'è. Ora la palla passa a Pierpaolo Marino e a Gino Pozzo, tocca a loro allestire una rosa interessante, fatta di giovani affamati, di ragazzi terribili e pronti a lanciarsi nel grande calcio. Si torna alla vecchia filosofia, si torna a caccia di talenti in giro per il mondo, si torna sul sentiero più conosciuto, quello che ha sempre portato ad importanti traguardi. 

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 26 aprile 2020 alle 10:48
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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