Il momento dell’Udinese è piuttosto delicato. Ci si aspetta un cambio di rotta con la gestione di Luigi Delneri. Anche il dottor Ferdinando Nordi, ex collaboratore nelle vesti di responsabile amministrativo ed addetto ai rapporti con la tifoseria, ha voluto dire la sua su questa situazione. Il suo pensiero è racchiuso nella lettera pubblicata dal Messaggero Veneto ed indirizzata al Paròn Pozzo. Nordi ha parlato della sua esperienza diretta: “Ho avuto il piacere di collaborare con lei per tredici anni ricoprendo nella sua Udinese vari ruoli. Sono stati anni impegnativi e gratificanti per il sottoscritto e per la sua società: dalla fine del periodo “ascensore” alla prima qualificazione Uefa, giusto vent’anni fa, alla stabilità della serie A, vivendo e vedendo passare una marea di problemi unita ad una folla di giocatori”. E ancora: “Ho toccato con mano, prima direttamente e poi osservando dal di fuori seguendone l’evoluzione, che il primo fuoriclasse sia stato lei e ne ho avuto conferma quando ha dapprima attirato nella sua sfera il Granada e poi anche il Watford diventando il primo e fin qui unico presidente con un gruppo di società che le consentiva di tenere sott’occhio, se non sotto controllo, i più importanti campionati e mercati d’Europa”.

Poi il richiamo al momento attuale: “Poi, all’improvviso, sembra si sia rotto qualcosa; che cosa non posso certo saperlo io, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti. Si dice (vox populi vox dei, ma non è sempre vero) che lei abbia mollato, che il suo canto del cigno sia stato proprio lo stadio, che le persone attorno a lei non siano collaboratori all’altezza. Mah! Quel che pare certo è che negli ultimi anni gli acquisti non sono stati all’altezza dei fasti passati (con quelli da qui usciti si potrebbero fare un paio di nazionali), gli allenatori – che certamente non hanno tutte le responsabilità – erano mediocri e anche la scelta di questi giorni non si eleva sulla normalità e il clima volge al temporale con grandine”.

Infine un consiglio al Paròn: “Una sola domanda Presidente: di tutti quelli in rosa quest’anno quanti pensa possano diventare dei Pizarro, Sensini, Balbo, Bierhoff, dei Poggi, degli Amoroso, dei Sanchez, dei Totò e via discorrendo? A occhio direi nessuno – ma non sono un fine intenditore – e in conclusione Presidente se è vero che l’occhio del padrone vede meglio di tutti e che lei oramai poco si occupa della società, ci ripensi, butti a mare un po’ di gente, riprenda il timone e, dopo uno splendido stadio, dia ai suoi tanti tifosi un rinnovato motivo di orgoglio con una nuova e più forte Udinese”.
 

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 09 ottobre 2016 alle 12:00
Autore: Federico Mariani
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