Inutile negarlo, questa estate la mossa di mandare via a scatola chiusa Karnezis per lasciare spazio a Scuffet non ha fatto impazzire quasi nessuno. Più per le qualità del greco che per veri problemi di Simone, che aveva fatto sì una stagione non esaltante a Como (e chi non l'ha fatta in riva al lago, verrebbe da chiedersi, visto l'ultimo posto finale), ma che nei pochi gettoni ottenuti a Udine con Delneri aveva dimostrato di poterci stare in Serie A. Poi le prime partite nella stagione 2017/2018, i gol da distanza siderale presi da Gori e Birsa, i riflessi non prontissimi contro il Milan e il doppio errore contro il Torino, quando prima si è lasciato scappare un pallone, permettendo a Belotti di segnare, e poi si è fatto passare tra le gambe il retropassaggio di Hallfredsson. Da qui la decisione di tenerlo da parte per un po', per mettere in campo Bizzarri, portiere che fa il suo, come Simone, ma che sembra essere più sicuro e meno propenso a farsi condizionare dalle sbavature. D'altronde non era stato preso casualmente un portiere di 40 anni, con più di un decennio in Serie A alle spalle.

Fin qui tutto logico. Il portiere giovane mette in mostra qualche crepa e si preferisce far fare qualche partita alla riserva per togliere i fari della ribalta al ragazzo e permettergli di correggere gli errori e tornare con la testa appieno sul presente. Qualcosa però palesemente non ha quadrato. Non è stato assolutamente giusto non lasciare più spazio a Scuffet per tutto l'anno, perchè i piani erano diversi e non si può fare un progetto basandosi su un portiere over 40. Bizzarri ha fatto una stagione tutto sommato discreta, qualche incertezza (attenzione incertezza, non errore, gli errori veri in campo erano altri a farli, come contro la Fiorentina, quando Albano non ha agguantato un tiro permettendo a Thereau di segnare. Anche a Scuffet era successo, ma vicino all'argentino invece c'erano due difensori, a cosa stavano pensando i due centrali?). Andando oltre al passato, a gennaio, con la squadra in piena sicurezza, Scuffet non poteva, doveva avere un'altra chance, perchè è troppo giovane per essere sbattuto in tribuna per sempre per qualche errore. Nessun giovane talento non ha errori sulla coscienza. Ve lo ricordate Sanchez? Ve li ricordate gli errori sottoporta a Dortmund che potevano costarci il passaggio del turno? Dov'è ora il cileno? Ecco. Quindi evitiamo di crocifiggere un ragazzo che aveva pure fatto la coraggiosa scelta di rifiutare l'Atletico Madrid quando era in rampa di lancio (avrebbe avuto poco spazio, per carità, ma parliamo di ingaggio impensabile in quel di Udine e di un possibile futuro in uno dei top club spagnoli).

Ora Scuffet verrà ceduto, la SPAL è una serissima candidata a ottenerne le prestazioni e a Ferrara potrà giocarsela alla pari con Gomis per le chiavi della porta. Oltre il danno potrebbe arrivare anche la beffa. Visto quanto successo con Scuffet, perchè Meret dovrebbe accettare di restare in una società che ha fatto sparire nel magazzino il suo presunto "pupillo"? Infatti arrivano puntali le indiscrizioni di un "sì" alla Fiorentina. Visto il precedente di Simone, Alex sta facendo le sue valutazioni. A Firenze sarebbero disposti a dargli il posto da titolare come a Udine e c'è un allenatore di ottimo livello come Pioli. Se poi dovesse fare qualche errore finirebbe in panchina, ma con la consapevolezza che avrebbe in futuro qualche altre chance, visto che i Della Valle dovrebbero fare un investimento importante per strapparlo ai Pozzo. Qua invece il rischio di finire nel dimenticatoio ai primi errori, come successo al suo ex compagno di Primavera, è alto e errori ne farà, statene certi, perchè è un giovane e quindi è normale, già alla SPAL qualche sbavatura c'è stata. Una stagione orrenda come quella appena passata non si può prendere e chiudere in quell'album dei ricordi da non tirare mai fuori, perchè ha creato un precedente importante e ora chi deve passare per Udine ci pensa due volte prima di accettare tutto a scatola chiusa.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 11 giugno 2018 alle 08:00
Autore: Davide Marchiol
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