Uno dei protagonisti della memorabile impresa di Atene contro il Panathinaikos, quando gli uomini di Cosmi, reduci dalla debaclè di Brema e alla disperata ricerca di punti per proseguire il cammino in Champions League, riuscirono ad espugnare lo stadio Olimpico di Atene in una gara che alla vigilia non vedeva i friulani come favoriti, fu Vincent Candela

Il francese ha parlato, in esclusiva ai nostri microfoni, ripercorrendo quella magica serata di Champions e quel gol stupendo.

"Fu un tiro da fuori area bellissimo. Con quel gol abbiamo sognato di passare il turno in Champions League. Era una rete importante per la società e per la squadra, perché era un grande traguardo, considerando che avremmo giocato l’ultima partita con il Barcellona in casa. Se avessimo pareggiato contro il Barcellona, avremmo superato il turno. Purtroppo abbiamo perso, anche se resta quella soddisfazione in Champions. E poi c’è il gol contro la Lazio, che è stato molto bello”.

Candela, cosa ha significato per Lei far parte della grande famiglia dell’Udinese?

“Prima di tutto, il ritorno in Italia. Io ero reduce da 10 anni con la Roma e poi ero andato a Bolton. Quindi c’è stata l’Udinese, che aveva i preliminari di Champions League. Per me è stato bello perché sono tornato nel campionato italiano. È stata un’altra chance per stare su alti livelli, perché i bianconeri sono sempre stati una squadra importante. Non ha lottato per lo scudetto, ma è spesso arrivata in alto. Ad esempio, nell’anno prima del mio arrivo, con Spalletti, l’Udinese era arrivata quarta. Poi ci sono stati i preliminari, che abbiamo vinto. E’ stato un anno bellissimo, perché stavamo quasi per passare il primo turno di Champions League. Avevamo affrontato il Barcellona per la prima volta ad Udine. C’era anche un gruppo fantastico, con Pinzi, Mauri, Iaquinta, Bertotto, Di Natale, Sensini. A livello di risultati non è stato esaltante per certi aspetti, visto che abbiamo anche cambiato l’allenatore. Da Cosmi siamo passati a Sensini in breve tempo, finendo con Galeone. Però ricordo il ritorno ad alti livelli nel calcio italiano, un bellissimo gruppo, con una società seria ed una garanzia come la famiglia Pozzo”.

Quali sono i Suoi ricordi dell’esperienza ad Udine?

“Fuori dal campo, ricordo la città, davvero fantastica. Stavo con mia moglie ed i miei figli, giravamo con la bici in centro. Andavo agli allenamenti in bici. Una città meravigliosa. Ci siamo dovuti adattare al tempo, che è diverso da quello di Roma, ma abbiamo visitato tutta la regione, bellissima come Udine. Ho fatto tante amicizie. Ricordo questo con grande piacere al di fuori del terreno di gioco".

La partita di ritorno contro il Barcellona può essere considerata il Suo grande rimpianto?

“Sì sì. È un rimpianto perché mancavano 10 minuti. Me lo ricordo come se fosse ieri. Pareggiavamo e sarebbe stato sufficiente per passare. Poi abbiamo commesso un errore vicino alla porta e loro hanno segnato. Mancavano meno di 10 minuti… Fino alla fine ci abbiamo creduto”.

Potete leggere l'intervista integrale realizzata dal nostro Federico Mariani in esclusiva sul nostro magazine IL CALCIO - 120 ANNI DI NOI 

http://www.tuttoudinese.it/?action=page&id=10

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 22 novembre 2016 alle 16:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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